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Tafferugli in campo, annullate le 16 squalifiche e si ripete Camaiore-Pieve Fosciana

di Pietro Barghigiani
Tafferugli in campo, annullate le 16 squalifiche e si ripete Camaiore-Pieve Fosciana

La Corte sportiva: «Arbitro timoroso in modo esagerato»

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PIEVE FOSCIANA. Una decisione frettolosa da parte di un direttore di gara che non ha saputo valutare la situazione facendosi prendere dal panico. L’arbitro di Camaiore-Pieve Fosciana del 15 febbraio scorso (campionato Juniores under 19 Provinciali) doveva espellere i giocatori che si erano presi in campo, ma non sospendere la partita con relativa squalifica per 15 calciatori e un dirigente della squadra di casa.

È la premessa con cui la Corte sportiva di Appello territoriale della Toscana ha accolto i reclami presentati dalle due società annullando le sanzioni impugnate e disponendo la ripetizione della gara.

Secondo il collegio, anche dopo aver sentito la giacchetta nera, «la ricostruzione arbitrale dei fatti contenuta negli atti ufficiali non consente di ritenere perfezionati i requisiti previsti dalla normativa federale per poter decretare la conclusione anticipata della gara, non emergendo dal loro contenuto, al di là della mera descrizione delle condotte ( “calci, spinte, grida, insulti”) tenuti dai tesserati coinvolti nella’rissa”, situazioni incontrollabili idonee a creare una situazione di rischio per l’integrità fisica o l’incolumità dei presenti». Scendendo nel dettaglio dei singoli comportamenti, la Corte sportiva riguardo ai calciatori protagonisti dei tafferugli «i quali seppur colpevoli di reciproche scorrettezze, non risultano aver compiuto atti tali da mettere in pericolo l’incolumità del direttore di gara o di altri partecipanti all’incontro». E si arriva alla tirata di orecchie all’arbitro che «avrebbe dovuto adoperarsi con ogni mezzo per tentare di proseguire la gara, non solo adottando provvedimenti disciplinari nei confronti dei tesserati ritenuti responsabili di reciproche scorrettezze, come giustamente è stato fatto, ma anche tentando una pacificazione degli animi mediante la convocazione dei capitani delle due squadre, che invece non è stata fatta».

Dall’esame dei fatti «appare evidente che la frettolosa decisione assunta dal direttore di gara di interrompere la gara rappresenti la proiezione dello stato d’animo dell’arbitro esageratamente preoccupato o timoroso in relazione al susseguirsi degli eventi, avendo peraltro entrambe la società manifestato allo stesso l’intenzione e la volontà di portare a termine l’incontro per i restanti nove minuti». Azzerate le squalificate e formazioni di nuovo in campo.

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