Lucca, Le Iene salvano Mario “son sodo”: «Da oggi basta bere» (stava esagerando)
Il personaggio di nuovo protagonista in tv: Andrea Agresti e Marco Fubini sono tornati a trovarlo, offrendogli il loro aiuto e cercando di fargli prendere consapevolezza dei rischi
LUCCA. A Lucca tutti conoscono Mario “son sodo”. Tutti, almeno una volta, l’hanno visto passeggiare per il centro con la sua inseparabile radiolina all’orecchio. C’è chi ogni volta si ferma a salutarlo, chi ci scambia due chiacchiere; sul web, addirittura, è nata una pagina di suoi fan. Forse non tutti conoscono la sua storia, ma una cosa è certa: il suo nome è famoso, tutti sanno chi è Mario Barsotti e tutti sanno con certezza quanto sia “sodo”.
Non solo a Lucca, infatti. Anche fuori città il suo nome è diventato noto dopo il 2013, quando il caso dei truffatori che lo raggirarono, convincendolo a fare l’elemosina e a consegnare parte della sua pensione, finì nel mirino de Le Iene. Fu allora che Andrea Agresti arrivò in città per fare luce sulla vicenda. Da quel momento sono passati dodici anni: i soldi sono stati risarciti, e dei due truffatori non c’è più traccia. Ma l’amicizia nata tra Mario e la redazione del programma è andata ben oltre quel servizio.
Tanto che, di recente, Agresti è tornato a Lucca per “corrergli in salvo”, dopo che a Mediaset era arrivata la notizia che il personaggio-simbolo della città stesse esagerando un con l’alcol. Per la precisione: 14 bicchieri di Vin Santo, 2 punch al mandarino e 2 caffè corretti, una routine che cominciava già dalle prime ore del mattino.
Nel servizio, andato in onda in prima serata, Andrea Agresti e Marco Fubini sono tornati a trovarlo, offrendogli il loro aiuto e cercando di fargli prendere consapevolezza dei rischi di una “dieta” così alcolica. Ad affiancarli, Stefania Petruccelli, epatologa del centro trapianti di fegato di Cisanello a Pisa, che gli ha spiegato i pericoli di un consumo eccessivo di alcol e in ospedale lo ha accompagnato a conoscere un paziente, che si stava rimettendo dopo un trapianto di fegato (per 12 anni ha bevuto mezza bottiglia di vodka al giorno, ndr) . Dopo un iniziale momento di turbamento, Mario “son sodo” ha ritrovato il sorriso: ha ricominciato a scherzare, a fare complimenti alle dottoresse e a ballare e cantare come nel suo stile. «Da oggi niente più alcolici, neanche un goccio. Son sodo? » ha promesso davanti alle telecamere.
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