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Livorno, ci sono Luci che non si spengono: a 38 anni è un gran capitano

di Alessandro Lazzerini
Livorno, ci sono Luci che non si spengono: a 38 anni è un gran capitano

L’infortunio di Bartolini ha riportato Andrea al centro della mediana. E intanto l’amaranto da trasferta si conferma corazzata: 6 punti e 7 gol segnati

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LIVORNO. Non c’è Livorno senza Andrea Luci. Una costante, quella legata al capitano, che va avanti dal 2010, a esclusione di una parentesi durata un anno e mezzo a cavallo dello sciagurato fallimento. E così in barba ai 38 anni che la carta di identità gli ricorda di avere, Luci a Santa Croce ha sottolineato una volta di più quanto possa essere importante per il Livorno. E lo ha fatto alla sua maniera: silenzio, testa bassa e lavorare. Poche parole e tanti fatti.

Ottima prova

In mezzo al campo il Livorno ha tantissime scelte. Otto giocatori per tre posti e tutti con caratteristiche diverse. Mister Favarin per l’inizio della stagione aveva preferito Bartolini davanti alla difesa e il livornese numero 10 aveva sempre ripagato la fiducia del tecnico. Ma dopo l’infortunio subìto da Bartolini contro il Grosseto, Favarin ha preferito Luci a Caponi e il capitano non ha sbagliato. L’inizio un po’ sofferto, per meriti del bravo Innocenti, poi l’esperienza e la concretezza di Luci sono venuti fuori.

Importantissimo il recupero che ha portato al pareggio di Cesarini e non da meno è stata la verticalizzazione che ha dato il via all’azione della rete di Cori.

Nella ripresa la solita lezione di fase difensiva. Palloni sporcati e recuperati, qualche fallo tattico, la protezione della difesa e il coraggio di andare sempre a duello. Semplicemente, da lì non si passa. In attesa dei nuovi esami e del rientro di Bartolini, che in ogni caso non sarà a breve, avere certe risorse è un lusso.

Squadra da trasferta

All’Armando Picchi il Livorno ha giocato solo una volta e contro quello che è l’avversario più forte. Per questo per valutare le prestazioni casalinghe è ancora difficile. Allo stesso tempo, però, è impossibile non sottolineare la facilità con cui la squadra si esprime in trasferta, soprattutto dopo il tabù dello scorso anno quando per aspettare una vittoria esterna servì aspettare 34 partite. Prima Seravezza, poi Poggbonsi, quindi a Santa Croce contro il Ponsacco. Campi non semplici, in cui ogni volta è richiesta una partita diversa.

E il Livorno sa adattarsi, da soffrire per poi colpire con la qualità dei propri giocatori offensivi. Su nove gol segnati in trasferta, 7 arrivano dagli attaccanti (più quelli di Nardi che è un trequartista aggiunto). Numeri che lasciano poco spazio alle interpretazioni.

Quartetto in testa

L’anticipo del sabato aveva permesso al Livorno di godersi una notte da capolista. Nelle gare della domenica le due squadre a punteggio pieno, Seravezza e Figline, non hanno vinto. I versiliesi hanno perso a Grosseto vendendo carissima la pelle. Il Grifone è andato sotto, ma alla fine ha rimontato grazie a Cretella e Macchi. I fiorentini hanno pareggiato in casa del San Donato rimanendo imbattuti.

In testa alla classifica, a 7 punti, ci sono Livorno, Grosseto, Figline e il Tau (a segno il livornese Andolfi) che ha tutte le carte in regola per giocare il ruolo di sorpresa dell’anno. Subito dietro altre belle squadre come Seravezza, Pianese e Gavorrano. Il campionato è appena iniziato, ma essere subito lì davanti era fondamentale.
 

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