Il Tirreno

Livorno

La tragedia

Livorno, morta suicida a 41 anni in psichiatria. Il Fials: «Tavolo per discutere degli organici»

di Stefano Taglione
La sindacalista del Fials Livorno, Daniela Boem
La sindacalista del Fials Livorno, Daniela Boem

La componente della segreteria provinciale Daniela Boem dopo il dramma in ospedale: «Sarebbe comunque impossibile sorvegliare 24 ore su 24, in ogni momento, tutti i pazienti»

2 MINUTI DI LETTURA





LIVORNO. «Che un infermiere possa monitorare continuamente tutti i pazienti ricoverati in Psichiatria è impossibile e sono certa che purtroppo certe disgrazie sono difficilmente evitabili. In ogni caso, anche alla luce di questa tragedia, chiediamo all’Asl Toscana nord ovest l’apertura di un tavolo di confronto per discutere degli organici».

A parlare è Daniela Boem, infermiera e componente della segreteria provinciale del Fials di Livorno. La sindacalista preferisce non entrare nel merito di quanto accaduto nella notte fra Santo Stefano e il 27 dicembre, «perché ci sono indagini in corso», ma spiega nel dettaglio i problemi che sta attraversando in questo periodo quel reparto. «All’Azienda sanitaria – spiega – chiedo di adeguare gli organici alla tipologia d’utenza, che nel tempo è cambiata. Non si tratta più di somministrare una terapia: molti pazienti hanno avuto problemi con la giustizia, possono essere violenti verso il personale, per questo i sanitari vanno formati. Ripeto: gli utenti sono cambiati e noi dobbiamo adeguarci».

Il progressivo depotenziamento dell’assistenza territoriale, a suo giudizio avvenuto a Livorno, si ripercuote negativamente proprio sull’ospedale, creando problemi di sovraffollamento nel reparto psichiatrico e indebolendo l’efficacia delle cure. Il centro di salute mentale “Franco Basaglia” della frazione labronica di Monterotondo, ad esempio, è chiuso dallo scorso novembre per problemi strutturali e serviranno sette milioni di euro per ricostruirlo, con i pazienti trasferiti in altre strutture. «Ad esempio alla “Sonnino” – le parole di Boem – dove però i posti letto sono meno della metà. Anche qui, fra l’altro, sono previsti interventi edilizi, quindi dovrà temporaneamente chiudere. È un problema».

Sotto il profilo della sicurezza, invece, il Fials ha un tavolo aperto con la dirigenza dell’Asl nord ovest per l’installazione degli impianti di videosorveglianza, nel rispetto naturalmente del lavoro degli operatori sanitari, che non devono certo essere “spiati”. «Le telecamere – conclude Boem – servono come deterrente per le aggressioni al personale, ma anche per la tutela degli utenti e dei beni aziendali».

© RIPRODUZIONE RISERVATA
 

Primo piano
Da ricordare

Saldi in Toscana 2026: la data d’inizio, i consigli e le cinque cose da sapere

di Redazione web
Speciale Scuola 2030