Il Tirreno

Livorno

L’intervista

Porto, Gucciardo (Filt-Cgil): «Lo stallo nelle nomine frena Livorno e l’intera Toscana»

di Iacopo Simoncini

	Il segretario provinciale
Il segretario provinciale

Il segretario generale provinciale analizza lo stallo nelle nomine dell’Autorità di sistema portuale e indica le priorità per il rilancio dello scalo labronico

2 MINUTI DI LETTURA





LIVORNO. Un porto che non può permettersi di restare fermo. È questo, in sintesi, il messaggio che Giuseppe Gucciardo, segretario generale della FILT-CGIL provinciale, lancia nell’intervista rilasciata a margine del dibattito sulla presidenza dell’Adsp di Livorno.

Qual è stato il primo impatto con l’attuale commissario?

«Già durante il periodo del Covid, quando il dottor Gariglio faceva parte della Commissione Trasporti, ho avuto modo di collaborare con lui, in particolare perché fu uno dei redattori dell’articolo 199 che ha dato “respiro” al settore portuale. Si è sempre distinto per pragmatismo. A mio avviso è una persona calma, riflessiva e disponibile al dialogo. Naturalmente servirà un po’ di tempo per valutare appieno il suo operato: è giusto lasciarlo lavorare con serenità».

Come giudicate questo persistente stallo nella nomina dei presidenti e, di conseguenza, dei segretari generali e degli altri organi delle Adsp?

«Questo immobilismo penalizza non solo il porto di Livorno, ma l’intera Toscana. In questa fase abbiamo la necessità che i progetti di sviluppo infrastrutturale procedano con il ritmo adeguato ad affrontare le complesse dinamiche geopolitiche che già ci stanno mettendo in difficoltà. Rallentando le nomine, invece, ci troviamo con un’Autorità portuale non pienamente operativa, e ciò incide negativamente sull’economia del nostro scalo, che rappresenta l’unico vero polo industriale in grado di generare reddito e indotto. Abbiamo un’assoluta necessità di un porto capace di accogliere e sostenere adeguatamente i traffici in entrata e in uscita».

Quali sono, secondo voi, le questioni che il vertice dell’Adsp di Livorno dovrà mettere al primo posto nella sua agenda di lavoro?

«Nel breve periodo, la priorità riguarda certamente la questione “LTM”, che ha rinunciato alla concessione della Darsena 1. Questo comporterà un possibile riassetto del lavoro portuale e rischia di generare conflitti e tensioni che dovranno essere gestiti con attenzione dall’Adsp. Nel lungo periodo, invece, sarà decisivo capire quale progetto si affermerà per la Darsena Europa, individuando la soluzione più solida e capace di rendere Livorno un polo attrattivo per gli investimenti. L’obiettivo deve essere quello di fare in modo che Livorno diventi un punto di riferimento e di interesse per gli investitori provenienti da tutto il mondo».

Primo piano
Il caso

Collodi, Parco di Pinocchio: ingressi in picchiata. I numeri della crisi con un grosso rischio. E le recensioni...

di Maria Salerno
Estate