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Livorno, è caos alla polizia municipale. La Uil: «Il comandante vada via»

di Stefano Taglione
Il presidio Uil in Comune
Il presidio Uil in Comune

Bagarre per alcuni comportamenti ritenuti antisindacali, ma il sindaco Salvetti blinda Joselito Orlando: «I suoi ottimi risultati sono sotto gli occhi di tutti»

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LIVORNO. Una protesta vibrante e improvvisa, con un presidio e un’assemblea organizzati nella mattinata del 31 marzo in Comune per chiedere al sindaco Luca Salvetti di non riconfermare il nuovo comandante della polizia municipale, Joselito Orlando, che proprio in settimana termina il periodo di prova di sei mesi a palazzo civico. L’ha organizzata il sindacato Uil, numericamente forte fra i vigili, per una serie di comportamenti che il segretario provinciale Massimo Marino reputa «antisindacali».

Nell’occhio del ciclone la decisione di aver assegnato temporaneamente un ispettore a un altro ufficio, con una vertenza che si è aperta davanti al giudice del lavoro che ha poi definito la questione con una conciliazione, alla quale Orlando non si è sottratto, prevedendo uno spostamento più breve (quattro mesi, anziché sei) e il rientro, dal primo giugno, al vecchio incarico con la soddisfazione di tutti. Poi un rimprovero verbale a un collega che aveva lasciato l’arma di servizio in vista nel proprio armadietto, accessibile anche agli addetti alle pulizie, e una vigilessa che aveva inviato per sbaglio una mail a tutti con delle certificazioni mediche del lavoro allegate contenenti dati sensibili. Per questo, la Uil, ha dichiarato lo stato di agitazione. Non uno sciopero, ma solo perché era proclamato con meno di dieci giorni di preavviso. Una delegazione di alcuni vigili iscritti al sindacato, fra l’altro, si è recata la scorsa settimana dal sindaco Salvetti per chiedere la testa del comandante e in subordine «moral suasion» per distendere gli animi, anche se non ci sono fatti che possano portare il primo cittadino a dichiarare non superato il periodo di prova, con Orlando che quindi entrerà in pianta stabile, a tempo indeterminato, come comandante.

«Io ascolto tutti, l’ho sempre fatto da quando rivesto questa carica – le parole di Salvetti – e la totale armonia mi ha consentito di far crescere numericamente e qualitativamente la polizia locale, che è un’eccellenza. Se ci sono dei problemi, se c’è un po’ troppa rigidità, proveremo a smussare gli angoli. Ma come ho fatto con Annalisa Maritan, il mio obiettivo è andare avanti: proseguiremo con Orlando, il suo ottimo lavoro è sotto gli occhi di tutti e anche le posizioni organizzative del comando me lo confermano. Cercheremo di capire come gestire certi comportamenti o situazioni, perché il clima di serenità deve prevalere. In ogni caso non ci sono elementi per dichiarare decaduto nessuno».

Orlando, contattato dal Tirreno, preferisce non rilasciare dichiarazioni. Marino, invece, è un fiume in piena. «Il comandante non ha avuto condivisione di intenti e non ha reso partecipe il personale circa la “vision” della municipale, a tal punto che molti non lo hanno mai visto di persona: si è preoccupato di fare video e interviste, ma non si è mai presentato ufficialmente a tutti i suoi agenti – le parole del sindacalista – e non ha ascoltato alcun suggerimento sulle criticità riscontrate nelle disposizioni di servizio, neanche dinanzi al prefetto, disposizioni che hanno avuto quale risultato solo quello di far disinnamorare gli agenti del lavoro. Ha fatto inoltre ricorso all'uso sperequativo della leva disciplinare con richieste di giustificazioni dai toni simili a contestazioni, senza rendere nota la propria linea di comando e questo ha generato paura e incertezza negli agenti e, di conseguenza, disagi per la cittadinanza».

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