Il Tirreno

Livorno

Il caso

Livorno, Pancaldi off limits per il disabile: «Mi sono sentito emarginato»

di Martina Trivigno

	La sala conferenze di Palazzo Pancaldi durante la presentazione
La sala conferenze di Palazzo Pancaldi durante la presentazione

Il presidente di Socrem resta fuori alla presentazione di “Piazza Grande”

3 MINUTI DI LETTURA





LIVORNO. «Per la prima volta nella mia vita mi sono sentito emarginato». Giampaolo Berti è il presidente della Società per la cremazione (Socrem) di Livorno e mercoledì scorso avrebbe voluto partecipare alla presentazione di “Piazza Grande”, il libro scritto da don Paolo Razzauti e Mauro Zucchelli, cronista del Tirreno per oltre 40 anni. Un’iniziativa seguita che ha radunato moltissime persone nel Palazzo Pancaldi dello stabilimento balneare. Ma Berti non ha potuto raggiungere la sala dove si svolgeva l’evento. «Per colpa delle barriere architettoniche – racconta – . Mi hanno riferito che è stato un bellissimo pomeriggio, ma purtroppo non per noi della Socrem. Volevo rendere omaggio al lavoro di don Paolo, membro del nostro comitato direttivo, e di Mauro, collaboratore del nostro periodico Charis, ma non è stato possibile: sono infatti stato costretto ad andarmene perché la sala conferenze non è accessibile per chi, come me, è in sedia a rotelle».

Che però – precisa – non gli ha mai impedito prima di avere una vita autonoma. «Anzi – prosegue il presidente della Socrem – ho superato tutti gli ostacoli». Ma non è andata così mercoledì scorso quando, poco prima delle 17,30, è arrivato insieme alla figlia e al genero nel Palazzo Pancaldi, una struttura diventata un centro congressi ed eventi. «Inserita e integrata all’interno dei Bagni Pancaldi – si legge sul sito dello stabilimento – si presenta come location moderna e polifunzionale composta da una sala centrale fino a 250 posti, da dieci sale da 12 a 40 posti e da una splendida terrazza sul mare di circa 500 metri quadrati. Il Palazzo Pancaldi è stato completamente restaurato rispettando con attenzione la sua originaria architettura, senza quindi alterarne le caratteristiche e peculiarità in pieno stile liberty, in chiave moderna per le tecnologie presenti come la traduzione simultanea in quattro lingue, cablaggio di rete e video conferenze».

«Mi sono subito reso conto che questa volta, a differenza delle altre, non ce l’avrei fatta a raggiungere la sala dove si svolgeva l’evento – prosegue – . Davanti a me, infatti, c’era un montascale con una piccola sedia, adatta forse a un bambino di sei anni e non a un adulto, che collegava la sala con il pianoterra. Per essere usata, avrei dovuto alzarmi dalla sedia a rotelle, verificare il peso e le misure, attivare il congegno affidando al buon cuore di qualcuno la mia sedia a rotelle e, allo stesso tempo, ricorrendo al buon cuore di altre due persone per compiere tutte queste operazioni, come ha fatto un uomo molto anziano che, mobilitando diversi amici, è riuscito a salire al primo piano».

Ma come spiega il patron dei Bagni Pancaldi, Giorgio Bonaventura, «Berti avrebbe potuto chiamare qualcuno dell’organizzazione che sicuramente l’avrebbe aiutato a salire al primo piano».

Alla fine il presidente, seppur con grande rammarico, se n’è andato. «Avrei tanto voluto omaggiare don Paolo e Mauro e ascoltare la presentazione del loro libro, ma non mi è stato possibile – aggiunge – . Trovo inaccettabile che nel 2024 esistano ancora le barriere architettoniche. E pensare che, come Socrem, avevamo scelto Palazzo Pancaldi come sede di futuri eventi della Società di cremazione di Livorno. Dopo questo episodio, però, lo abbiamo depennato».


 

Primo piano
Il caso

Fabiola Capresi, le indagini: c’è un’ipotesi choc. Il compagno: «Sì, l’hanno uccisa»

di Ilenia Reali
Sportello legale