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Il Mascagni ritrovato e la sua Cavalleria Rusticana inedita, Menicagli racconta la storia dello spartito storico

Il Mascagni ritrovato e la sua Cavalleria Rusticana inedita, Menicagli racconta la storia dello spartito storico

Al Goldoni l’opera dal manoscritto originale: «La partitura del 1890 era finita a Stantford, in California». Dirige il maestro giapponese Nakai

05 dicembre 2023
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Livorno Il Mascagni ritrovato. È quello del manoscritto originale di “Cavalleria Rusticana” inviato per partecipare al concorso Sonzogno del 1890 che poi il compositore livornese vinse con la sua opera-capolavoro. Una versione mai ascoltata prima che sentiremo la sera del 7 dicembre (inizio alle 20), serata in cui il Goldoni celebra il 160esimo compleanno del maestro. A scoprire la partitura scritta di suo pugno da Mascagni, finita inspiegabilmente negli archivi dell’Università di Stantford in California, è stato il direttore d’orchestra giapponese Akitoku Nakai che ha già diretto l’opera in Giappone e la sera del 7 salirà sul podio anche a Livorno a dirigere orchestra e coro del Goldoni. “Cavalleria Rusticana” è una coproduzione del Goldoni (in collaborazione con il Mascagni Festival), il Teatro dell’Opera Giocosa di Savona (dove è andata in scena la versione tradizionale) e la Kitakyushu City Opera giapponese. La regia è di Carlo Antonio De Lucia, scene e costumi del teatro Goldoni. Interpreti: Victoria Khorushunova (Santuzza), Alberto Profeta (Turiddu), Stavros Mantis (Alfio), Claudia Marchi (Mamma Lucia) Laura Del Rio (Lola).

Menicagli ci racconta la storia dello spartito originale e del suo destino?

«Per partecipare al concorso Mascagni aveva inviato il canto piano e l’orchestrazione, il materiale completo insomma, e la sua opera entrò nella terzina dei possibili vincitori. Ma prima della esecuzione della finale del concorso sembra che Leopoldo Mugnone, direttore d’orchestra famosissimo e responsabile per Sonzogno, abbia messo mano alla composizione operando dei tagli. Alla fine, su un totale di 2123 battute, ne furono tagliate 250, relative soprattutto alle parti corali. Inoltre, le tonalità di quattro brani, comprese le arie e i duetti di Santuzza e Turiddu, furono abbassate di un semitono. Da allora in poi fu eseguita sempre la partitura con i tagli effettuati, né Mascagni si sarebbe mai sognato di cambiare dato il successo straordinario che l’opera ebbe dal primo momento».

E’ una cosa che succede spesso questa dei tagli?

«Sì, accade spesso, quasi tutti i compositori hanno partiture tagliate almeno fino all’Ottocento. I tagli li troviamo in quasi tutte le opere di Rossini, in molte di Verdi e pure in “Madama Butterfly” che partì con un fiasco clamoroso alla Scala e poi fu revisionata dallo stesso Puccini prima di essere presentata a Brescia con esito questa volta trionfale. Sono stato in Giappone ad assistere alla rappresentazione di “Cavalleria Rusticana” con lo spartito originale e il teatro Goldoni si è preso l’impegno di portarla a Livorno come testimonianza storica. Gli appassionati di Mascagni non grideranno allo scandalo, nessuno vuole ripristinare la versione originale, l’allestimento che presentiamo a Livorno risponde a una curiosità storica. E’ come se trovassimo in un cassetto una poesia di Ungaretti in una versione diversa rispetto a quella più conosciuta. Non sarebbe giusto renderla pubblica?».

Le orecchie del pubblico cosa sentiranno?

«Sentirete arie più acute rispetto alla versione che tutti conosciamo. Probabilmente furono abbassate da Mugnone per renderle più agevoli per i cantanti. In effetti il manoscritto originale è veramente complicato, del resto Mascagni è famoso per la difficoltà di alcune partiture».

Come è finito il manoscritto a Stantford?

«È questo la domanda che nasce da tutta questa storia. Come è finito in America? Qualcuno lo ha venduto? Certo sarebbe stato meglio che rimanesse in Italia. Il direttore giapponese Akitoku Nakai ha avuto il manoscritto e ha avuto la possibilità di metterlo in digitale, quindi di fare tutte le parti dell’orchestra, cosa che non esisteva, nell’originale c’era solo la partitura orchestrale. Lui le ha digitalizzate e quindi questa edizione è di sua proprietà. Ora volendo, con il consenso dell’università americana, potrebbe portarla in qualsiasi teatro nel mondo».

Info. Biglietti al botteghino del Goldoni (tel. 0586 204290); da 43 euro a 20 euro. Nel giorno dello spettacolo la biglietteria aprirà 2 ore prima dell’inizio. Vendita on Line su goldoniteatro.it e ticketone.itl


 

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