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Pensioni, il governo Meloni rinuncia al blocco dell’età pensionabile: salirà fino a 70 anni – Chi è escluso nel 2027 e 2028

di Redazione web
Pensioni, il governo Meloni rinuncia al blocco dell’età pensionabile: salirà fino a 70 anni – Chi è escluso nel 2027 e 2028

Nessun blocco all’aumento dei requisiti per la pensione: dal 2027 l’età salirà gradualmente fino a 67 anni e tre mesi, con nuovi scatti ogni due anni. Escluse solo le categorie con lavori gravosi e usuranti. Nel 2067 si arriverà alla soglia dei 70 anni

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Una delle principali promesse mancate del governo Meloni nella legge di bilancio 2026 riguarda il mancato blocco dell’età pensionabile. Da tempo si sapeva che nel 2027 sarebbe scattato un aumento dei requisiti per l’uscita dal lavoro, e nei mesi scorsi l’esecutivo aveva annunciato l’intenzione di impedirlo. Nel testo definitivo, però, il blocco non c’è: al suo posto arriva soltanto una “diluizione” dell’incremento.

Invece di salire di tre mesi nel 2027, l’età pensionabile crescerà di un mese nel 2027 e di altri due mesi nel 2028, con un incremento graduale. L’unica eccezione riguarda chi svolge lavori gravosi o usuranti, categorie già tutelate anche in passato.

Per queste professioni – come conducenti di mezzi pesanti e treni, infermieri, ostetriche, maestri di asilo, operai edili, manutentori, operatori ecologici, addetti all’assistenza di persone non autosufficienti, lavoratori notturni o in catena di montaggio – resta l’esclusione dagli aumenti, purché si abbiano almeno 30 anni di contributi e si sia svolta l’attività per periodi significativi (almeno sette anni negli ultimi dieci o metà della vita lavorativa).

I nuovi requisiti dal 2027

Nel dettaglio, i requisiti per la pensione di vecchiaia saliranno a 67 anni e un mese nel 2027 e 67 anni e tre mesi nel 2028. Per la pensione anticipata (o di anzianità) serviranno 42 anni e 11 mesi di contributi nel 2027, che diventeranno 43 anni e un mese nel 2028 (un anno in meno per le donne).

Perché l’età pensionabile aumenta

Gli aumenti sono legati all’aspettativa di vita a 65 anni, cioè agli anni che in media restano da vivere a chi raggiunge questa età. Dopo il calo registrato durante la pandemia di Covid-19, il dato è tornato a crescere, toccando nel 2024 il valore più alto mai registrato in Italia: 21,7 anni. È questo l’elemento che ha fatto scattare il nuovo adeguamento automatico. L’Italia si colloca così tra i Paesi europei con la più lunga aspettativa di vita, dietro solo a Francia e Spagna (entrambe a 22 anni).

Gli scenari futuri: verso i 70 anni

Le previsioni della Ragioneria generale dello Stato mostrano che, senza riforme correttive, l’età pensionabile continuerà a crescere. Nel 2029 è atteso un nuovo incremento di due mesi, con requisiti che arriveranno a 67 anni e cinque mesi per la vecchiaia e 43 anni e tre mesi di contributi per l’anticipata.

Da lì gli aumenti proseguiranno ogni due anni: due mesi in più nel 2031, un mese nel 2033, altri due nel 2035 e così via.

Se le regole resteranno invariate, nel 2050 serviranno 68 anni e undici mesi di età per la pensione di vecchiaia e 44 anni e nove mesi di contributi per l’anticipata (un anno in meno per le donne).

La soglia dei 70 anni, considerata simbolica, dovrebbe scattare dal 2067. A quel punto ne saranno interessati i nati dal 1997 in poi, cioè chi oggi ha meno di trent’anni. Per loro, l’età per la pensione anticipata potrebbe arrivare a 45 anni e dieci mesi di contributi (44 anni e dieci mesi per le donne).

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