Villa Pamphili, ecco i tatuaggi della donna morta: l’appello della questura per identificarla
La polizia chiede collaborazione per scoprire l’identità della vittima trovata a poca distanza dal corpo di una bimba di circa sei mesi che sarebbe morta per strangolamento
ROMA. Morta per strangolamento. La bambina, che secondo i medici legali avrebbe avuto un’età compresa tra i 6 e i 12 mesi, sarebbe morta per asfissia meccanica. Sul corpo sono stati riscontrati segni compatibili con uno strangolamento, elemento che orienta gli inquirenti della procura della repubblica di Roma verso l’ipotesi dell’omicidio aggravato. Poco distante, a circa 200 metri, il corpo della donna, forse la madre, è stato rinvenuto seminascosto tra gli arbusti di oleandro. Nuda, con il solo corpo coperto da un sacco della spazzatura, giaceva lì da diversi giorni. Sul cadavere non sono stati trovati segni evidenti di violenza. Gli esami tossicologici potranno chiarire se si sia trattato di una morte per overdose, come già ipotizzato.
L’appello della Questura
La donna, secondo quanto riferisce la Questura di Roma in una nota ufficiale, presentava diversi tatuaggi sul corpo. In particolare, un disegno a forma di pipistrello, una tavola da surf con sopra uno scheletro e un teschio e un motivo floreale stilizzato. «La Polizia di Stato chiede il concorso nella identificazione di una donna di età presumibile 20/30 anni, lineamenti caucasici, capelli chiari, alta cm 164, peso 58 kg, rinvenuta morta all’interno del parco Villa Pamphili e che presentava vari tatuaggi. Non si esclude – scrive la Questura – che detta donna si accompagnasse ad una bambina di tenera età, fra i 6 mesi ed 1 anno. Eventuali segnalazioni utili alle indagini potranno pervenire al n.u.e. 112».
Le testimonianze
La polizia ha eseguito prelievi di dna e impronte digitali, attualmente in fase di confronto con le banche dati. Inizialmente si era ipotizzato che fossero madre e figlia provenienti dall’Est Europa, forse romene, ma i riscontri nelle comunità di stranieri della zona non hanno confermato questa pista. Secondo gli investigatori, la donna e la bambina vivevano nel parco in condizioni inumane, dormendo su giacigli di fortuna. La quarantenne – o forse, secondo la nuova ipotesi investigativa, una ventenne, potrebbe essere entrata in contatto con la comunità di “invisibili”, composta da senzatetto, alcolisti e tossicodipendenti, che popola i giacigli più nascosti di Villa Pamphili.
La sicurezza del parco
La scoperta dei cadaveri ha acceso ancora una volta le polemiche sulla sicurezza del parco. Marco Doria, ex presidente del Tavolo per la riqualificazione dei parchi storici, e discendente nella famiglia nobile dei Doria sul punto è durissimo: «Denunciammo più volte la situazione, ma nessuno ascoltò. Gli sgomberi finirono nel 2022, oggi tutto è abbandonato. Il presidio della polizia locale? Sparito. Le telecamere che avevo chiesto? Mai arrivate». Il parco, che si estende per 184 ettari, è uno spazio di bellezza ma anche di abbandono. Di giorno, è frequentato da famiglie, sportivi, bambini. Di notte, si trasforma in un rifugio per gli emarginati. I cancelli vengono chiusi al tramonto, ma molti accessi restano facilmente penetrabili: sbarre divelte, recinzioni danneggiate, ingressi secondari mai monitorati. «Sotto il ponte pedonale che collega le due aree del parco – racconta una frequentatrice abituale – ci sono veri e propri accampamenti: letti, coperte, oggetti personali. Non è un’eccezione, è la regola». Le indagini della Squadra Mobile proseguono senza sosta. Il fascicolo è aperto per duplice omicidio aggravato.