Giorgia: «Vi racconto la mia America, esperienza straordinaria»
Franceschelli, una delle girls della squadra di softball del Bsc, racconta i mesi trascorsi a Washington, tra studio e sport
GROSSETO. «Negli Stati Uniti ho conquistato complessivamente tre anelli ma non vedo l’ora di tornare a riabbracciare le mie compagne di squadra del Bsc e mettere a frutto quello che ho imparato in questa esperienza straordinaria».
Giorgia Franceschelli, una delle girls della formazione rosa di via Orcagna, racconta i mesi trascorsi alla Washington High School a studiare a praticare la materia che più ama, il softball. «È stata un’avventura che ricorderò per sempre – dice Giorgia – e non solo perché alla fine ho vinto il campionato di slowpitch, un torneo con il mio Travel Team Ball, un campionato di atletica leggera, e sono arrivata in finale del fastpitch, ma perché ho vissuto in un contesto speciale».
La Franceschelli, che in ottobre festeggerà 18 anni, vive ormai da quasi un anno in Oklahoma, in una terra nella quale il softball è pane quotidiano. «Non può sembrare il più famoso tra gli stati americani ma da queste parti la disciplina è veramente grande. La città dove ho vissuto si trova a una ventina di minuti da Oklahoma City, la patria della Hall of Fame di softball. Tutti gli appassionati conoscono il Devon Park, un complesso di quattro campi, che ospita le partite casalinghe del Team Usa, la nazionale americana e e anche le College World Series. Nel complesso c’è anche un museo, l’Hall of Fame, in cui viene raccontata la storia del softball, di quello americano, delle Olimpiadi, che mi ha regalato emozioni uniche».
Giorgia, figlia (suo padre Enrico è un apprezzato tecnico) e sorella d’arte (Tommaso è un esterno prima base del Bbc), sta vivendo una full immersion con lo sport che ha imparato ad amare grazie agli insegnamenti di Paolo Verrecchia e di babbo Enrico. È in Oklahoma da undici mesi, ma ha disputato più partite di quante potrebbe giocare in dieci stagioni italiane. «Sono arrivata il 17 luglio – sottolinea Giorgia – e il 21 sono iniziati gli allenamenti con la Lady Warriors, la squadra della Washington High School – Lavoravamo quattro volte a settimana, con qualche sessione mattutina in palestra, Tutto questo è proseguito con l’inizio della scuola, ma siamo andate in palestra dalle 7 prime delle sei ore di lezione. Tra l’altro ho scelto softball come settima materia da studiare. Durante il campionato, da novembre – continua – abbiamo giocato quasi tutti i giorni, qualche volta anche due partite. Con la squadra di fastpitch siamo arrivate seconde, perdendo la finale dei playoff al termine di una stagione splendida. Abbiamo giocato la finale al Devon Park ed è stata un’esperienza particolare, bellissima, di fronte a tutti gli studenti sugli spalti. Qua lo spirito scolastico è fortissimo: il preside ha sospeso le lezioni per permettere a ragazzi, ragazze, professori, genitori di venire a tifare per noi, vestiti a tema. Quando ho alzato gli occhi in campo mi sono commossa: tutti stavano tifando per me. Io sono l’unica exchange student in questa scuola e loro in due anni non avevano avuti. Siamo arrivate seconde, ma ci hanno premiato come miglior squadra per il rendimento accademico».
Non sazia delle partite di fastpitch, la promettente giocatrice grossetana ha disputato una serie di partite con le Travel Ball Team, squadre esterne alla scuola che giocano il venerdì, sabato e domenica con cinque incontri minimi. «Anche questa è stata una bella esperienza – prosegue – Ho anche avuto la fortuna di vincere uno di questi tornei con la Game Time e mi sono portata a casa un anello. In off-season aspettando il campionato di slowpitch, ho preso anche lezioni di battuta e difesa con una giocatrice di college per rifinire la preparazione della high school. Grazie ai miei coach, sempre gentili, che hanno favorito la mia integrazione e hanno insegnato i segreti dello slowpitch, da marzo con le Lady Warrior ho vinto il campionato con un record di 21-5. Ci daranno anche un anello, che mi arriverà nelle prossime settimane a casa. Durante la stagione ho praticato anche atletica correndo i 100, 200 e la staffetta 4x400. E anche qui porto a casa un anello, che custodirò come uno dei cimeli più preziosi».