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«Ricordati di pagare la multa»: undicimila “lettere di cortesia” in arrivo a Grosseto

di Matteo Scardigli

	Multe non pagate: in arrivo 11mila avvisi (foto di repertorio)
Multe non pagate: in arrivo 11mila avvisi (foto di repertorio)

Il Comune batte cassa. La Municipale pronta a imbustare: nel mirino le violazioni 2023

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GROSSETO. «Prego, pagare le multe». Al Comando della polizia municipale si lavora (anche) per imbustare e spedire circa 11mila lettere di cortesia” destinate a chi due anni fa ha preso sanzioni dagli agenti per infrazioni al Codice della strada, ivi compresi autovelox e varchi, ma non le ha ancora pagate. I promemoria – qualcosa di più, in realtà – non arriveranno subito né tutti insieme: l’invio è previsto per il secondo semestre dell’anno (che, tecnicamente, comincia martedì).

In genere si cerca di pagare la multa entro cinque giorni per poter usufruire dello sconto del 30%. Se però la notifica viene spedita al domicilio del trasgressore mediante posta raccomandata o se, oltre a ricevere la multa via posta, il trasgressore è assente o impossibilitato a ricevere tempestivamente la contestazione allora vale l’avviso di giacenza: se il destinatario va alle Poste e ritira la raccomandata che contiene il verbale entro i dieci giorni dall’avviso potrà pagare la multa scontata contando i cinque giorni da quello successivo a quello del ritiro dell’avviso.

Ma può accadere, e a volte accade, di pagare solo una parte del verbale oppure di pagarlo oltre il termine di legge dalla data di contestazione o notificazione; e a qualcuno può succedere che si dimentichi di pagarlo, mentre qualcun altro sceglie proprio di ignorarlo.

È così che quel verbale diventa titolo esecutivo: quando, dopo il sessantesimo giorno dalla notifica, non è stato pagato per intero o non è stato oggetto di ricorso; diventa non più impugnabile e, sempre secondo il Codice, è prevista la sua iscrizione a ruolo, con maggiorazione delle spese (più 10% per ogni semestre di ritardo) e la successiva emissione della cartella esattoriale per la riscossione coattiva.

Di qui la lettera di cortesia, o “pre ruolo”, che contiene il riepilogo di tutte le informazioni sulle violazioni in sospeso; in particolare gli estremi della stessa: data della violazione e della notifica, numero del verbale e ammontare dell’importo ancora dovuto. Si paga e questione chiusa, anche perché l’alternativa è di certo meno “cortese”.

Data – appunto – la mole di lavoro, e considerato il fatto che i precedenti si riferiscono agli anni della pandemia o all’immediato post-pandemia, da via Zanardelli il personale al comando di Alessio Pasquini mani avanti: la cifra complessiva degli 11mila avvisi bonari si potrà conoscere solamente fra qualche mese. Anche perché un singolo avviso può far riferimento a più di una violazione (il grande classico del varco elettronico), e perché nella casistica rientrano anche i falsi positivi: è possibile che il verbale sia stato pagato ma non risulti, magari a causa di una documentazione compilata o protocollata erroneamente, con il denaro effettivamente versato e incamerato dall’ente ma fermo “con le quattro frecce” perché non opportunamente indirizzato; ma anche – al giorno d’oggi è più raro – che la notifica non sia pervenuta affatto.

Tutto considerato meglio rispetto a quando si iscriveva direttamente a ruolo con tutto quello che un’iscrizione a ruolo comporta, anche in caso di eventuali errori da parte dell’ente, con il cittadino che si trovava a dover adire alle vie legali per bloccare il ruolo stesso e addirittura a chiedere che non vi fosse il fermo fiscale del veicolo.

A scanso di equivoci, la lettera di cortesia si configura come un atto informativo e pertanto non è impugnabile. I grossetani sono avvisati; in senso figurato, almeno per adesso.

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