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A Bergamo per provare a volare: Atalanta “portafortuna” di Italiano

di Brunella Ciullini
Ricordi che possono rivelarsi di buon auspicio per i viola
Ricordi che possono rivelarsi di buon auspicio per i viola

La Fiorentina vuole sfatare il tabù trasferta e si affida anche ai precedenti favorevoli. Contro i nerazzurri, il tecnico viola conquistò nel 2021 il primo successo esterno

28 settembre 2022
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FIRENZE. Chissà se sarà ancora l’Atalanta a battezzare domenica la prima vittoria esterna della Fiorentina di questa stagione. L’anno passato Vincenzo Italiano conquistò proprio a Bergamo il primo successo in trasferta alla guida dei viola: era l’11 settembre e quella sera la sua squadra sbancò il Gewiss Stadium per 2-1 grazie alla doppietta su rigore di Vlahovic. Non solo: qualche mese più tardi, il 10 febbraio scorso, il tecnico siciliano centrò addirittura il bis ai quarti di finale di Coppa Italia superando per 3-2 la squadra di Gasperini (a segno due volte Piatek e al 93’ Milenkovic), un successo pesantissimo, il secondo di fila sul campo dell’Atalanta, che proiettarono la Fiorentina in semifinale. Insomma, questa trasferta pur tradizionalmente ostica, difficile, piena di insidie – a maggior ragione questa volta visto che la formazione bergamasca è attualmente prima in classifica insieme al Napoli con 17 punti, 8 in più della Fiorentina – rievoca dolci ricordi nell’ambiente viola.

Ricordi e precedenti che possono rivelarsi di buon auspicio considerato che Italiano e i suoi non fanno punteggio pieno lontano da Firenze da ben cinque mesi. Ovvero dal 10 aprile scorso quando riuscirono a espugnare il “Maradona” per 3-2 in campionato dopo averlo fatto pure in Coppa Italia a gennaio. Insomma, lo stesso trend avuto contro l'Atalanta.

Da quel pomeriggio di aprile, però, la Fiorentina non ha più assaporato la gioia di vincere in trasferta, mettendo assieme una serie di risultati (e anche prestazioni) a dir poco deludenti: 7 sconfitte e due pareggi sommando tutte le competizioni alle quali i viola hanno partecipato. Per la precisione: ko per 2-0 con la Juve in Coppa Italia, ko a Salerno per 2-1, a San Siro con il Milan per 1-0 e a Genova contro la Sampdoria per 4-1 nel campionato passato, quindi a Udine per 1-0 e a Bologna per 2-1 in quello attuale.

Va poi aggiunta l’ultima sconfitta in ordine di tempo, quella subita nella seconda giornata di Conference League a Istanbul il 15 settembre contro il Basaksehir per 3-0, un’autentica euro-figuraccia. Quanto ai pareggi, 0-0 a Empoli con la squadra di casa ridotta nel finale a giocare con 9 uomini e stesso risultato sul campo degli olandesi del Twente nel play-off di ritorno di Conference, l’unico risultato che si è rivelato positivo perché sufficiente, dopo il successo casalingo ottenuto all’andata, a conquistare il passaggio alla fase a gironi della competizione.

Risultati alla mano, quindi, la Fiorentina e il proprio allenatore hanno un’assoluta necessità di invertire la rotta fuori casa se vogliono puntare a risalire in classifica e ad andare avanti in Europa (fra l’altro il primo impegno di Conference dopo la sosta sarà proprio in trasferta, con gli scozzesi dell’Heart, giovedì 6 ottobre). E per riuscirci devono per forza cominciare a fare gol con continuità: appena tre quelli segnati in queste ultime nove trasferte a dimostrazione di grandi difficoltà in fase realizzativa.

Con Italiano, l’anno scorso furono 18 i punti raccolti nelle 19 trasferte di campionato, ora la Fiorentina è ferma ad uno (con un solo gol) dopo tre gare esterne.

Appunto urge cambiare il passo. Chissà se contro l’Atalanta i viola ritroveranno la scintilla per accendersi lontano dal proprio stadio.
 

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