Il Tirreno

Firenze

Le indagini

Ladri a caccia di marmitte: ora valgono più dell’oro

di Matteo Leoni
I catalizzatori sono presi di mira dai ladri sia perché vengono rivenduti come pezzi di ricambio, sia per la presenza
al loro interno di alcuni materiali rari e facilmente commerciabili, come il rodio e il palladio
I catalizzatori sono presi di mira dai ladri sia perché vengono rivenduti come pezzi di ricambio, sia per la presenza al loro interno di alcuni materiali rari e facilmente commerciabili, come il rodio e il palladio

Sarebbe la ricerca del rodio, e di altri metalli rari come il palladio, il movente dietro ai furti di catalizzatori che si sono registrati negli ultimi mesi in città. Il rodio, un metallo bianco argenteo, vale ormai molto più dell’oro

27 settembre 2022
2 MINUTI DI LETTURA





FIRENZE. Due ladri che stavano rubando il catalizzatore di un’auto sono stati arrestati dalla polizia domenica sera intorno alle 22,30 all’Isolotto. Uno dei due malviventi aveva nel telefono una foto con le quotazioni del rodio, un metallo diventato ormai più prezioso dell’oro, che si trova proprio all’interno delle marmitte. Sarebbe la ricerca del rodio, e di altri metalli rari come il palladio, il movente dietro ai furti di catalizzatori che si sono registrati negli ultimi mesi in città. Il rodio, un metallo bianco argenteo, vale ormai molto più dell’oro, con una quotazione che può arrivare a 500 euro al grammo. In ogni catalizzatore se ne trovano dai due ai tre grammi.

Domenica sera a finire in manette sono stati due ventiquattrenni di origine albanese, accusati del furto aggravato in concorso di un catalizzatore portato via da un’utilitaria parcheggiata in via Michetti.

A dare l’allarme alla polizia è stato un residente che intorno alle 22,30 si era affacciato alla finestra, dopo aver sentito un forte rumore in strada.

Nel parcheggio di fronte al suo palazzo, due uomini erano alle prese con una Honda Jazz: mentre uno faceva da “palo”, l’altro era sdraiato sotto la vettura, che aveva sollevato con un crick, e si stava dando da fare con un seghetto elettrico.

Di fronte all’inequivocabile scena, il residente ha urlato ai due di fermarsi. I malviventi, colti sul fatto, si sono dati alla fuga, salendo a bordo di una Panda bianca. I poliziotti della sala operativa della questura di Firenze, grazie alle indicazioni fornite dal cittadino, hanno individuato i ladri e seguito la loro fuga sui monitor del sistema di videosorveglianza cittadina. In pochi istanti i fuggitivi si sono ritrovati intrappolati nella rete delle volanti, all’angolo tra via Torcicoda e via dell’Argingrosso.

Oltre ad un catalizzatore – letteralmente segato via dall’Honda Jazz – gli agenti hanno rinvenuto nelle loro disponibilità tutta una serie di strumenti, con molta probabilità, utilizzati per mettere a segno il colpo: un seghetto elettrico “flex”, alcuni seghetti da ferro, chiavi inglesi, un crick professionale e un avvitatore a cricchetto.

Dal telefonino di uno degli indagati sono saltate fuori alcune foto di catalizzatori e delle quotazioni del rodio, uno degli elementi impiegati proprio nella costruzione di questi apparecchi. Proprio l’interesse per il rodio, è l’ipotesi degli investigatori, potrebbe aver dato impulso a questa particolare tipologia di furto.

I catalizzatori rubati dalle vetture, oltre ad alimentare possibili mercati illeciti dei pezzi di ricambio, oggigiorno sembrerebbero anche molto ricercati perché al loro interno contengono, se pur in modestissime quantità, metalli preziosi.
 

Primo piano
Le celebrazioni

25 Aprile, Francesco Guccini: «Con Meloni tira una brutta aria ma sorge una nuova Resistenza» – Video

di Mario Neri