Il Tirreno

Empoli

La nomina

Rebecca Corsi erede di Rosella

Rebecca Corsi erede di Rosella

L’ad del club azzurro raccoglie il testimone lasciato 11 anni fa dalla Sensi. La neo consigliera in Lega prende il posto di Giulini: decisivo Lotito

04 dicembre 2022
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EMPOLI. Ha preso un deciso tono rosa e azzurro una delle assemblee di Lega più importanti degli ultimi tempi, quella che ha preso luogo giovedì sera nel pieno due gravi emergenze come l’inchiesta che vede coinvolta la Juventus e la scadenza dei pagamenti delle tasse arretrate che pendeva sui club di Serie A.

Al terzo tentativo, con il precedente che aveva visto tutte le società più importanti disertare l’assemblea, è stata finalmente eletta Rebecca Corsi come consigliere non indipendente della Lega. «Mi sembra un’ottima notizia: è una persona giovane, una donna, ed erano tanti anni che non c’era una donna nel consiglio di Lega; è un segnale importante, anche perché Rebecca si è occupata a lungo di calcio femminile, sicuramente un ulteriore segnale del programma di cambiamento e trasformazioni che la Lega dovrà affrontare nei prossimi mesi e nei prossimi anni» è il commento nella conferenza stampa post assemblea di Lorenzo Casini, presidente della Lega Serie A.

Proprio le parole di Casini ricordano come è dai tempi di Rosella Sensi, ex proprietaria della Roma e consigliera fino al 2011, che non si vedeva una donna in quella posizione: undici anni in cui il calcio è stato a unico appannaggio maschile. Rebecca Corsi prende quindi in carico un’eredità storica pesante, in un momento in cui il calcio italiano ha estremamente bisogno di una guida ferma e possibilmente rivolta al futuro. In attesa di capire se l’inchiesta della Procura di Torino riguardo i bilanci della Juventus investirà anche altri club, soprattutto quelli che hanno permesso ai bianconeri le transazioni sotto l’occhio degli inquirenti, la Serie A è riuscita finalmente a schivare una pallottola che poteva arrecare danni ingenti. È stato presentato un decreto, firmato da esponenti di tutti i principali partiti politici, al decreto legge Aiuti quater che configura il pagamento in 60 rate mensili a partire da questo dicembre delle tasse dovute dai club nel periodo di pandemia; imposte che le società non avevano pagato precedentemente grazie a una proroga concessa dallo Stato per aiutare i club vista la difficile situazione finanziaria post pandemia.

Un nodo fondamentale sciolto grazie al lavoro del senatore di Forza Italia Lotito (promotore della candidatura di Rebecca Corsi a consigliere di Lega) , nonché presidente della Lazio, che è riuscito a circumnavigare il secco no alla rateizzazione opposto dal Ministro dello Sport Abodi. Le motivazioni del patron biancoceleste non sembrano però frutto solo della volontà di salvaguardare la Serie A: un’inchiesta uscita sui giornali nazionali giovedì mostrava come la Lazio dovesse ben 40 milioni di euro allo Stato, poco meno dell’Inter (50 milioni) e di più di quello che devono versare Roma (38) , Juventus (30) , Napoli (25) , Fiorentina (15) e Milan (10) .

Tutte le società, a parte la Cremonese, avevano approfittato del tempo aggiuntivo e alcune, come Verona e Sampdoria, erano date in grande difficoltà nell’ottemperare al pagamento. L’Empoli, pur con rimanenze, aveva tutti gli strumenti finanziari a disposizione per estinguere il debito, ma sicuramente avranno piacere i contabili azzurri nell’approfittare di questa opportunità. 

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