Il Tirreno

Versilia

Fa discutere

La nomina di Pietrasanta a capitale dell’Arte contemporanea diventa un caso: la lite fra sindaco e galleristi finisce… in tribunale

di Luca Basile

	Una veduta del centro di Pietrasanta
Una veduta del centro di Pietrasanta

Carte bollate dopo le accuse di Augusto Palermo, presidente dell’associazione Le Gallerie d’Arte: adesso si muove il Comune con una querela

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PIETRASANTA. Una lite che vivrà il suo epilogo davanti a un giudice quella andata in scena, nelle ultime settimane fra Augusto Palermo, presidente dell’associazione Le Gallerie d’Arte di Pietrasanta e il sindaco Alberto Giovannetti. In realtà a presentare querela per diffamazione, in sede civile, nei confronti dello stesso Palermo non sarà Giovannetti, ma il Comune che nei prossimi giorni, con delibera di giunta, affiderà l’incarico al legale di palazzo, Marco Orzalesi. Dal municipio, sulla questione, non filtra alcun commento se non la conferma del via libera a un’azione di richiesta risarcitoria. Con lo stesso sindaco che si è preso ancora alcuni giorni per valutare se portare avanti o meno analoga azione, sia pure, in questo caso, a titolo personale.

Di cosa parliamo

I fatti sono noti: in scia alla mancata nomina di Pietrasanta a capitale dell’Arte contemporanea 2027, si era immediatamente innescata una polemica intrisa di critiche e veleni dialettici con il numero uno dei galleristi pietrasantini che, sui social, aveva accusato il sindaco e i suoi uffici, nella sostanza, di non sapere fare cultura. E fin qui siamo nel campo delle opinioni.

Sono state evidentemente però ritenute lesive le altre parole, scritte sempre dal presidente Palermo, in merito ai criteri con cui la piazza viene appunto assegnata agli artisti per esporre a margine delle diverse mostre. «Agiremo nelle sedi più opportune a tutela della verità, dell’immagine, dell’onore e della reputazione sia dei nostri organi, politici e tecnici, sia dell’intera comunità cittadina» aveva premesso l’amministrazione comunale all’indomani della presa di posizione di Palermo.

La missiva

Che dopo avere valutato i diversi risvolti della questione ha dunque deciso di fare ricorso alle carte bollate. Nel frattempo, nei giorni scorsi, l’Associazione dei galleristi aveva inviato una missiva al sindaco: l’idea era quella di riaprire un canale di dialogo parlando di progetti futuri e di collaborazioni. Missiva che a Giovannetti&co, visto il contesto, era sembrata inopportuna con lo stesso primo cittadino che si era poi affrettato a precisare che il Comune non avrebbe assegnato alcun contributo all’associazione. L’approdo in tribunale sospende, quanto meno in questa fase, ogni tentativo di riavvicinamento fra le parti. 

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