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Il lutto

Viareggio piange Riccardo Bertini: «Simbolo di libertà e memoria»

di Redazione Viareggio
Riccardo Bertini insieme alla madre e al figlio; a destra, Bertini
Riccardo Bertini insieme alla madre e al figlio; a destra, Bertini

Figlio della partigiana Didala Ghilarducci, era presidente dell’Anpi Viareggio. Assessore con i sindaci Federigi e Costa, fu un pilastro della politica viareggina

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VIAREGGIO. È scomparso all’età di 82 anni Riccardo Bertini. Presidente dell’Anpi di Viareggio, è stato una figura di primo piano per la vita politica della città e per il mantenimento dei valori della Resistenza. Valori che Bertini ha incarnato fin dalla sua nascita.

Figlio del partigiano Ciro “Chittò” Bertini (morto a Gualdo il 28 agosto 1944, ucciso dai tedeschi) e della staffetta partigiana Didala Ghilarducci, Riccardo studiò e intraprese la professione di ingegnere ma fu da subito particolarmente attivo nella vita politica della città iscrivendosi inizialmente al Pci e poi fornendo il suo contributo (sia dal punto di vista politico che amministrativo) nel Pds, nelle fila dei Ds e infine anche nel Pd. Divenne così negli anni consigliere comunale a Viareggio e poi assessore nelle giunte dei sindaci Lino Federigi (nel 1988-1989) e Marco Costa (1994-1998). Solo negli ultimi tempi Bertini ha concentrato il suo impegno nell’Anpi, facendosi portatore dei valori dei suoi genitori e attestandosi come presidente dell’associazione cittadina promuovendone le iniziative con grande spirito di partecipazione.

Non appena la notizia della sua morte, oggi (16 novembre), si è diffusa sono state innumerevoli le manifestazioni di vicinanza e di cordoglio non solo alla famiglia Bertini (lascia i quattro figli e la moglie Fausta) ma anche a quella “istituzionale” dell’Anpi all’interno della quale Riccardo Bertini si era conquistato stima e rispetto da parte di tutti i suoi membri con impegno e spirito di aggregazione.

«A nome dell’amministrazione e dell’intera comunità esprimiamo vicinanza e cordoglio ai familiari, agli amici e a quanti hanno conosciuto Riccardo Bertini – il commento del sindaco Giorgio Del Ghingaro – figlio di Didala, ne ha condiviso la testimonianza e l’eredità morale. La sua scomparsa ci addolora profondamente ma il suo legame con la storia e i valori della Resistenza resterà sempre parte della memoria della città». La morte di Bertini «è un duro colpo per la Sinistra, le istituzioni e l’Anpi – commenta l’ex assessore regionale Marco Montemagni – Riccardo è stato un dirigente di primo ordine della Regione fin dalla prima legislatura nel 1970 e ha poi amministrato, da esponente del Pci, con competenza, rigore e passione».

Cordoglio anche da Andrea Genovali e Gualtiero Lami, dalla federazione versiliese del Pci e anche dal presidente della Cgil provinciale Paolo Puccinelli che ne esalta «il contributo decisivo nell’analisi e nell’attività quotidiana rivolta al miglioramento delle condizioni di vita e della dignità dei lavoratori e dei cittadini. Una grave perdita per tutti coloro che lottano per la libertà, l’uguaglianza e il riscatto civile e sociale del Paese». «Il suo rigore intellettuale e le sue doti umane – lo ricorda l’ex assessore Fabrizio Manfredi – lo hanno contraddistinto come una delle figure più significative della nostra scena pubblica in questi decenni». La salma si trova all’obitorio del Versilia, martedì 18 novembre la cremazione. 

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