Viareggio, cagnolina aggredita da un altro cane rischia di morire. Il racconto choc: «Ho urlato: me la sta ammazzando»
La donna ricostruisce quei minuti di terrore: «L’altro cane era libero: ma non è un caso isolato...»
VIAREGGIO. Sono stati momenti di terrore quelli vissuti venerdì da Debora Zuccarelli, donna viareggina e padrona di una cagnolina meticcia di taglia medio-piccola di nome Penny.
L’episodio – che la donna ha deciso di raccontare al Tirreno – riguarda proprio la sua amica a quattro zampe, aggredita da un altro cane che l’avrebbe uccisa se non fosse stato per l’intervento della stessa Debora e dei passanti che hanno assistito all’accaduto. «Non è il primo episodio, e non riguarda nemmeno solo lo stesso cane – spiega Zuccarelli – ce ne sono diversi che vengono tenuti puntualmente liberi dai padroni, costantemente disattenti, al telefono o sovrappensiero. Penny per fortuna è viva, anche se ha seriamente rischiato la vita, ma se fosse stata una cagnolina più piccola sarebbe sicuramente morta».
Cosa è successo
Tutto accade intorno alle 12,30 di venerdì, 22 agosto, nella zona del parco commerciale Burlamacca. «Sono uscita di casa per portarla a fare una passeggiata prima di pranzo, ovviamente al guinzaglio – racconta Zuccarelli – quando improvvisamente un altro cane, libero e senza guinzaglio e con i padroni che non sembravano affatto preoccupati, ha aggredito la mia Penny saltandole addosso e afferrandola al collo. La forza e la furia dell’altro cane erano tali da non riuscire in nessun modo a staccarla dal collo della mia, che nel frattempo stava soffocando». Zuccarelli così comincia a gridare.
Le urla
«Ho iniziato a urlare “me la sta ammazzando” attirando intorno a me i vicini di casa e anche i dipendenti e i clienti delle attività commerciali vicine – prosegue la padrona di Penny – e insieme siamo riusciti a farle mollare la presa per liberare la mia cagnolina. I proprietari dell’altro cane l’hanno ripreso, ancora senza legarlo, giustificandosi dicendo che era scappato quando avevano aperto la porta, ma quell’animale è conosciuto nel quartiere per essere aggressivo e problematico eppure i suoi padroni non si sono affannati a riprenderlo quando l’hanno visto scattare». Immediata la corsa al veterinario di via Fratelli Cervi «che ringrazio immensamente per aver gestito la mia urgenza nella mia più totale disperazione – prosegue Zuccarelli – Penny sanguinava, si era fatta i bisogno addosso e non sembrava in sé: è uscita con cinque ferite profonde su tutta la parte del collo anteriore e posteriore, dovrà ora fare iniezioni di antibiotico , antidolorifico e antinfiammatorio per giorni e la convalescenza sarà lunga, anche perché adesso ha paura e trema anche solo a uscire dal portone. L’unica consolazione è che è viva».
La donna ha già più volte segnalato che nella zona «i cani girano come se fossero indipendenti, ho già contattato anche la polizia municipale – spiega – ma non sono mai stata ricontattata e non ho mai visto una pattuglia passare di qui a fare un controllo. Vorrei solo – conclude – che questo episodio sia un monito a chi pensa che il proprio cane possa girare libero perché “tanto è buono” e pensano che non ci siano conseguenze per loro né per i loro cani».