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«Viola e l’abbraccio del Papa»: il ricordo di Andrea Paci, dj e infermiere in Croce Rossa

di Donatella Francesconi

	Viola Paci a tre anni tra le braccia di Papa Francesco; il pontefice stringe la mano ad Andrea Paci
Viola Paci a tre anni tra le braccia di Papa Francesco; il pontefice stringe la mano ad Andrea Paci

Viareggio, era il 2014 e la bimba aveva 3 anni: «Ci donò un rosario benedetto». Oggi sarà in Vaticano, in servizio con la divisa

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VIAREGGIO. Occhi negli occhi e la piccola mano di bimba sulla spalla dell’uomo in bianco, a capo della Chiesa cattolica: anno 2014, a Roma, la piccola Viola Paci incontra Papa Francesco e lo scatto che immortala il momento è straordinario. A raccontare quelle foto, eterne nel cuore della famiglia Paci, è il padre di Viola, Andrea. Uomo di spettacolo, deejay di ogni festa viareggina e non solo, ma anche infermiere della Croce Rossa, esperto in interventi di emergenza. «Eravamo a Roma per una giornata dedicata ad ammalati e disabili, nella ricorrenza della festa del papà. Da Viareggio, con l’Associazione italiana persone down, sezione della Versilia, avevamo portato nove tra bambini e ragazzi». Papa Francesco, è il ricordo di Andrea Paci, «si fermava con tutti i presenti nella piazza, chiedeva notizie sulle malattie, dedicava tempo ad ascoltare davvero».

Quando il pontefice arriva davanti a Paci, che tiene in braccio la figlioletta Viola di soli tre anni, il deejay viareggino ha una sola reazione: «Ho fatto per inginocchiarmi, salutandolo dicendo “eminenza”. Ma lui mi ha indicato di alzarmi: «Piacere, sono Francesco. Ma cosa ti inchini», ha detto mentre mi tendeva la mano, come immortalato dal fotografo ufficiale del Vaticano che ha saputo cogliere momenti che commuovono ancora oggi, dopo oltre dieci anni.

Il racconto di papà Paci prosegue: «Papa Francesco ci ha fatto molte domande su Viola, ha voluto sapere tutto di lei, su come stava. Un modo di fare che ha molto colpito sia me che la mamma di Viola. Eravamo entrambi evidentemente molto commossi da quanto stavamo vivendo».

Poi il gesto di Viola. Tra le braccia del pontefice come se fosse la cosa più normale del mondo, la manina sulla spalla dell’uomo potente. Quasi a rassicurarlo. «E lui», ricorda Paci, «che nel darle la propria benedizione ci dice chiaramente: “Questa bimba non avrà mai problemi”».

Ma l’incontro non è terminato così. «Papa Francesco ha fatto cenno a un frate che lo accompagnava e questi ha tirato fuori un piccolo astuccio con inciso il simbolo del Vaticano. Dentro c’era un rosario che il pontefice ha benedetto e poi ci ha donato. Lo porto sempre con me, ovunque vada, dentro lo zaino. Apprendere della scomparsa di Papa Francesco mi ha molto toccato, e non solo come credente».

Oggi Andrea Paci sarà di nuovo al cospetto del Papa che ha tenuto tra le braccia la piccola Viola, la quale oggi è una adolescente sportiva e determinata a farsi largo nel mondo grazie all’impegno dei suoi genitori e a un bel caratterino.

«Sono tra coloro che, per la Croce Rossa Italiana, arriveranno da tutta Italia a prestare il proprio servizio per le persone che raggiungeranno Roma da qui al giorno del funerale del pontefice. È previsto un grandissimo afflusso e noi tutti saremo lì, pronti a prestare soccorso. Un appuntamento che sento davvero molto. Anche se non è la prima volta. Perché ero in servizio – all’epoca con indosso la divisa della Croce Verde di Viareggio – in occasione dei funerali di Papa Wojtyła», conclude Andrea Paci.

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