Il Tirreno

Versilia

La tragedia

Falciate e uccise da un’auto in Versilia, la risposta choc della donna al volante: cosa ha detto ai soccorritori

di Matteo Tuccini

	L'incidente a Camaiore (foto Paglianti)
L'incidente a Camaiore (foto Paglianti)

Le parole della 44enne, arrestata, mentre era ancora in auto. Le testimonianze: «Uno scenario da guerra»

18 settembre 2024
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LIDO DI CAMAIORE. «Ma cosa hai fatto? Cosa hai combinato?». Lei nega. Ha le mani ancora attaccate al volante, con l’airbag esploso, Katia Pereira Da Silva, «ma vi sbagliate, non sono stata io». Ma alcuni testimoni diranno: «Sì, è quella l’auto che ha bucato due semafori rossi» e ucciso due persone.

Le testimonianze

Sono passate da poco le 19 di un mercoledì di fine stagione. Un botto tremendo, di quelli che fa pensare subito al peggio, fa sobbalzare il personale dell’hotel Sirio. Anche loro escono in strada, come tanti altri, su via Italica, osservando le lamiere contorte e il disastro causato da una Mercedes. Pezzi di auto, di semafori che sono andati a schiantarsi addirittura contro la vetrina dell’albergo Sirio. In pochi minuti una folla, residenti della zona o ospiti delle strutture turistiche, ma anche passanti incuriositi si sono trovati dinanzi a una scena terrificante

Dove

L’hotel Sirio è una delle strutture alberghiere che si trova sulla via Italica, per la precisione nel tratto compreso tra il viale Colombo e viale Pistelli. Qui parlano di «uno scenario di guerra. Una nostra dipendente, un’aiuto cuoca – raccontano – si è precipitata in strada non appena ha sentito il botto: è stata tra le prime ad avvicinarsi all’auto che ha causato tutta questa devastazione». In prima istanza rivolgono alla 44enne italo-brasiliana, residente a Viareggio, alla guida della Mercedes le classiche domande di rito: «Come sta signora? Come si sente? Come si chiama?». La donna, riferiscono, «è in uno stato di choc, ancora al volante della vettura e con l’airbag esploso. Sembrava non avesse la capacità di staccare le mani dal volante, ma non sembrava avesse lesioni gravi». Dopodiché la donna viene fatta scendere dall’auto e alle domande dei presenti che le chiedevano dell’accaduto avrebbe risposto: «Vi sbagliate, non sono stata io, non è colpa mia». La donna per molto tempo ha mantenuto uno stato che, seppur cosciente, oscillava tra l’incredulità e la negazione.

L’hotel

«Per rendersi conto della velocità a cui stava andando la vettura, basti pensare che una nostra vetrata – continuano dall’hotel Sirio – è stata frantumata dal palo del semaforo divelto all’incrocio tra il viale Colombo e via Italica (si tratta di una quarantina di metri, ndr)». Una botta impressionante, una delle tante immagini che appaiono di fronte a chi si trova in questo scenario di guerra, come dicono dall’albergo Sirio.

I semafori

Dopo l’accaduto, i primi soccorsi alle persone investite e la constatazione che per due di loro non c’era più niente da fare, la polizia e i carabinieri hanno fatto in modo che la 44enne alla guida dell’auto impazzita venisse allontanata per essere portata in ospedale ed essere sottoposta a un test tossicologico. I testimoni sentiti dalle forze dell’ordine, poi, hanno riferito dei semafori rossi che sarebbero stati passati dall’auto, e si è parlato anche di un sorpasso di un autobus poco prima di travolgere le due ragazze uccise.

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