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Viareggio, storica sindacalista delle Poste in pensione: «Ma la lotta va avanti»

di Roy Lepore
Viareggio, storica sindacalista delle Poste in pensione: «Ma la lotta va avanti»

Michela Benedetti: lascio il lavoro, non l’impegno

09 giugno 2023
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VIAREGGIO. Nel giorno del suo compleanno, il 7 giugno, Michela Benedetti ha ricevuto la lettera dalla direzione di Poste Italiane in cui le veniva comunicato che dal giorno successivo non sarebbe stata più in servizio. Dopo 43 anni di permanenza nell’azienda.

«Fosse dipeso da me non sarei andata via – ha detto – perché questo lavoro mi piaceva e l’ho fatto sempre con il massimo impegno». Per lei è stato un giorno emotivamente forte, perché dietro quel banco nei vari uffici in cui ha lavorato ha dato tutto. Ha sacrificato tanto del suo tempo, per stare vicino a tanti lavoratori, lo ha fatto per dare il suo contributo affinché tutti, compresa lei, potessero stare meglio.

Michela è figlia di Giuseppe Benedetti, che ha ricoperto l’incarico di direttore dell’ufficio centrale in via Garibaldi, dove anche lei ha lavorato nel corso dei vari trasferimenti. «Sono entrata nel 1961 a Signa (Firenze), poi sono stata a Pietrasanta, Stiava e Viareggio – racconta Michela – ho assistito alla trasformazione dell’azienda che lo scorso anno ha celebrato 160 anni di attività. Una presenza che ha accompagnato il nostro Paese nella sua evoluzione e nel suo sviluppo, e i lavoratori di Poste sono stati i veri protagonisti. Insieme con loro continueremo a difendere questo lavoro con il nostro impegno, ma anche con la coscienza di difendere i diritti e la dignità. Non intendo mollare. Non sarò infatti più al lavoro dietro un banco, ma resto responsabile della Slc-Cgil Poste di Lucca».

La pressione dei sindacati sull’azienda ha indotto a fare diverse assunzioni. «Il nostro lavoro in qualche modo è stato ascoltato, ma resta ancora tanto da fare, perché gli organici non sono ancora sufficienti a garantire la tranquillità. Sia per i lavoratori, che per la clientela stessa, evitando code e attese in determinati giorni di punta. Non comprendiamo per esempio come mai non siano ancora iniziati i lavori all’ufficio di Stiava che è stato danneggiato nel febbraio scorso, quando è stato fatto saltare il bancomat. I cittadini devono andare a Piano di Mommio. Come sindacato non molleremo: anche in questo caso saremo con il fiato sul collo alla direzione, perché i lavori devono prendere il via, anche se purtroppo le tempistiche dell’azienda sono queste. Continuerò ad impegnarmi come ho sempre fatto, stando al fianco dei colleghi, perché mi considero ancora una di loro. Ringrazio tutti coloro che mi sono stati al fianco, condividendo con me questo lungo percorso che farà parte di me per sempre». 

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