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Strage di Viareggio, presidio dei familiari a Roma: «La Corte fissi la data dell’udienza»

Strage di Viareggio, presidio dei familiari a Roma: «La Corte fissi la data dell’udienza»

Intanto si apprende che Assonime, l'associazione fra le società italiane per azioni, è di nuovo intervenuta in difesa di Mauro Moretti, ex ad di Ferrovie dello Stato, oggi condannato a 5 anni per la strage di Viareggio

06 giugno 2023
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VIAREGGIO. Di nuovo a Roma, nella mattina di domani, davanti alla sede della Corte di Cassazione, la cui terza sezione deve fissare la data per l’udienza del nuovo processo di terzo grado per il disastro ferroviario di Viareggio. I familiari delle vittime della strage di Viareggio – 29 giugno 2009, 32 morti – si apprestano a scendere di nuovo in strada, sostenuti dalla città di Viareggio come è sempre stato, per ricordare il 14esimo anniversario del disastro ferroviario. Intanto, però, ecco il passaggio di domani a Roma, dopo che solo grazie alla sollecitazione dei legali il fascicolo della strage è stato inviato a Roma dalla Corte d’Appello di Firenze dove si è celebrato, lo scorso anno, il rinvio disposto dalla stessa Cassazione. Una volta arrivato il fascicolo in Cassazione, i familiari hanno appreso che è stata destinata la terza sezione penale per la trattazione dell’ultimo atto di una tragedia lunga 14 anni, ma che non c’è ancora una data fissata per l’udienza.

Intanto si apprende che Assonime, l'associazione fra le società italiane per azioni, è di nuovo intervenuta in difesa di Mauro Moretti, ex ad di Ferrovie dello Stato, oggi condannato a 5 anni per la strage di Viareggio. Assonime ha elaborato un proprio studio dal titolo “Di cosa rispondono gli amministratori nelle organizzazioni complesse? La gestione del rischio nei gruppi d’imprese e la responsabilità penale: il caso Viareggio”. La posizione è chiara fin dalla premessa, là dove si legge: «Dall’esame delle ultime due sentenze – Corte di Cassazione, sentenza 32899 dell’8 gennaio 2021 e Corte d’Appello di Firenze, sentenza 2719 del 20 settembre 2022 – emerge una ricostruzione della responsabilità per i reati colposi di evento che appare incompatibile con il principio di correlazione tra poteri, doveri e responsabilità nelle organizzazioni complesse». Dalle sentenze «deriva un’astrazione della responsabilità e una sua risalita verso l’alto, che conduce ad affermare sempre la responsabilità dei vertici societari, inclusa quella dell’amministratore delegato della capogruppo, per qualunque fatto di reato si verifichi all’interno di una società controllata, mancando di cogliere come realmente si atteggiano i poteri e i compiti (strategici) degli amministratori nelle organizzazioni complesse e quale sia la sostanza della gestione del gruppo societario».

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