Madre e figlia morte per intossicazione, indagini sui pasti del 23 dicembre: analisi su conserve e avanzi – Nominato un consulente toscano
Al momento sembra esclusa l’intossicazione da botulino mentre si valutano tossine di natura non infettiva. Domani (31 dicembre) saranno effettuate le autopsie: cinque gli indagati. I legali delle famiglie hanno nominato consulente di parte il professor Marco Di Paolo, di Pisa
CAMPOBASSO. Il cerchio delle indagini sulla morte di Sara Di Vita, 15 anni, e della madre Antonella Di Ielsi, 50 anni, si sta progressivamente stringendo sui pasti consumati il 23 dicembre, quando nella casa di Pietracatella erano presenti il padre Gianni Di Vita, la moglie e la figlia minore. In quella giornata la figlia maggiore, Alice, 19 anni, non era in casa.
Le indagini sugli alimenti
È su questo arco temporale che gli inquirenti stanno concentrando gli accertamenti, mentre al momento non appare centrale la cena della vigilia di Natale, condivisa con più persone che non hanno accusato sintomi, pur restando oggetto di analisi. Tra le ipotesi al vaglio, ancora tutte da verificare e senza alcuna conclusione, vi è anche quella di una possibile contaminazione tossica non batterica legata a conserve o preparazioni sott'olio. Il botulino, secondo quanto emerso finora, non rientra tra le piste prese in considerazione, mentre si valutano in termini più ampi eventuali tossine di origine non infettiva, la cui natura potrà essere chiarita solo dagli esami specialistici in corso. Le verifiche vengono effettuate in più laboratori italiani, ma al momento non risultano esiti definitivi. Nell'abitazione della famiglia, che resta sotto sequestro, sono stati prelevati alimenti di vario tipo, comprese conserve, sott'oli, farine e cereali, oltre agli avanzi dei pasti natalizi. Tutto il materiale sequestrato sarà sottoposto ad analisi scientifiche per ricostruire con precisione eventuali fonti di contaminazione.
Domani le autopsie
Un passaggio decisivo è atteso domani mattina, quando all'ospedale Cardarelli di Campobasso prenderanno il via le autopsie sui corpi delle due donne. Dagli esami medico-legali potranno emergere prime indicazioni orientative sul quadro clinico, mentre per i risultati tossicologici - necessari a identificare con certezza l'eventuale agente responsabile - saranno richiesti tempi più lunghi. Le indagini (al momento ci sono 5 medici indagati) proseguono su un doppio binario, sanitario e giudiziario, con l'obiettivo di chiarire l'origine dei decessi e la sequenza degli eventi che hanno portato al rapido aggravamento delle condizioni cliniche, in attesa degli esiti degli accertamenti scientifici.
Come sta il marito e padre delle vittime
Le condizioni di Gianni Di Vita, 55 anni, padre di Sara (15 anni) e marito di Antonella Di Ielsi (50), sono stabili. Il paziente è stato trasferito dall'Azienda sanitaria regionale del Molise all'Istituto nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani ed è vigile. Lo rende noto lo stesso istituto romano, spiegando che l'uomo, ricoverato in Rianimazione per una sospetta Malattia a Trasmissione Alimentare (Mta), è vigile e continua a essere sottoposto ad accertamenti per definire le possibili cause del quadro clinico. Proseguono le indagini diagnostiche finalizzate a individuare l'agente responsabile della sospetta intossicazione. Resta inoltre ricoverata in reparto ordinario, a scopo precauzionale, la figlia maggiore di Gianni Di Vita, Alice (19 anni): le sue condizioni sono buone perché la ragazza non ha mai accusato sintomi, a differenza del resto della famiglia.
Gli indagati
E intanto si chiarisce il quadro degli indagati. Si tratta di cinque medici: tre del Pronto soccorso dell’ospedale Cardarelli, di cui due venezuelani, e due della guardia medica di Campolieto, competente per territorio su Pietracatella, paese delle vittime.
Il consulente toscano
Sul fronte giudiziario, saranno gli avvocati Arturo Messere e Paolo Lanese di Campobasso a rappresentare le famiglie Di Vita-Di Ielsi. I due legali hanno già provveduto a nominare un consulente di parte, che assisterà all'autopsia che si svolgerà domattina alle 9 al Cardarelli di Campobasso. Si tratta del professor Marco Di Paolo, proveniente da Pisa. A breve lo studio legale provvederà anche alla nomina anche di un gastroenterologo. L'esame autoptico servirà a stabilire con sufficiente certezza la causa del decesso e quindi indirizzare gli accertamenti investigativi verso una pista più precisa.
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