Il Tirreno

Toscana

Verso il voto

Il Pd si spacca prima delle elezioni regionali: il caso a Grosseto e la regola del “3-1” che divide il partito in Maremma

di Massimiliano Frascino

	Elly Schlein insieme a Eugenio Giani
Elly Schlein insieme a Eugenio Giani

Nelle candidature vincono 3-1 gli schleiniani: a livello locale i pro Bonaccini pigliano tutto

4 MINUTI DI LETTURA





Gli strascichi della scelta dei candidati alle elezioni regionali in Toscana, il 12 e 13 ottobre, continuano a produrre effetti a cascata nel Partito democratico grossetano. E lo scontro fra la componente Schlein e quella Bonaccini s’inasprisce. Proprio in concomitanza con l’avvio della campagna elettorale per le elezioni regionali.

Nuova segreteria provinciale

Dopo l’azzeramento della segreteria provinciale a seguito dell’esito ritenuto insoddisfacente nella ripartizione delle candidature, con il rapporto di uno a tre – Leonardo Marras per la Bonaccini; Lidia Bai, Lucia Tosini e Alessio Scheggi per la Schlein – il segretario Giacomo Termine martedì 16 settembre ha comunicato la composizione del nuovo esecutivo. A larga prevalenza dei componenti della cosiddetta area riformista, con i tre componenti della Schlein (Federico Badini, Mirjam Giorgieri e Christian Marchini) inseriti per obbligo statutario, oppure in veste di coordinatori di area.

Composizione esecutivo

Il nuovo esecutivo provinciale del Pd, quindi, oltre che dal segretario Termine, è composto da Susanna Lorenzini (vicesegretaria), Ciro Cirillo (coordinatore), Daniela Piandelaghi (organizzazione), Mariano Genovese (sanità e sociale), Daniele Tonini (infrastrutture e pianificazione), Christian Marchini (segretario provinciale Giovani democratici e responsabile politiche giovanili), Rachele Nanni (agricoltura), Cinzia Tacconi (ambiente e transizione ecologica), Saimo Biliotti (servizi pubblici locali); Coordinatori territoriali Lauretta Bianchi (Area Sud), Mirjam Giorgieri (Area Nord), Federico Badini (Amiata), Demetrio Cozzupoli (Area Centro).

Obiettivi dichiarati

«L’obiettivo è chiaro – spiega il segretario Termine in una nota – Essere immediatamente operativi sulle priorità della provincia e accompagnare, con serietà e unità, la campagna per le elezioni regionali, a sostegno della riconferma del Presidente Eugenio Giani, del governo di centrosinistra in Toscana e dei nostri candidati locali. Ringrazio di cuore tutte e tutti i componenti della precedente segreteria per l’impegno generoso di questi anni. Oggi apriamo una fase nuova, con una squadra che mette al centro competenza, ascolto e presenza nei territori. Le sfide che abbiamo davanti — dalla sanità al lavoro, dalle infrastrutture alla transizione ecologica, fino alle politiche per i giovani e all’agricoltura — chiedono un Pd organizzato, capace di proposta e di governo. La prima tappa è la campagna per le regionali: vogliamo che la Toscana continui a essere guidata dal centrosinistra, sostenendo con convinzione Eugenio Giani, i nostri candidati locali, e un programma che rafforzi sanità pubblica, coesione sociale e sviluppo delle aree interne».

Reazioni del segretario

Contattato per capire quanto questa scelta sia una risposta alle tre candidature della Schlein al consiglio regionale, Termine risponde richiamando i contenuti di un messaggio mandato ai componenti della direzione all’indomani della loro ufficializzazione. «È evidente a tutti che questa composizione non rispetta in alcun modo il criterio del 50 e 50 tra le aree, principio che il 95% della Direzione provinciale del 30 agosto aveva confermato come fondamento della gestione unitaria del partito. Abbiamo lavorato in questi anni garantendo pari dignità e rappresentanza a tutte le sensibilità: la scelta del regionale, sostenuta dai suoi rappresentanti, è in palese contrasto con questa impostazione e nega il percorso condiviso che avevo messo nero su bianco con una nota scritta, vista la impossibilità di interlocuzione con il regionale. Non è soltanto una divergenza sulla rosa dei nomi: qui viene meno un metodo, un equilibrio, un patto politico che teneva insieme il nostro partito. La decisione regionale rompe quell’unità che ci ha consentito di governare la Federazione e mi mette davanti a un atto che considero estremamente negativo. Per queste ragioni, ritengo non vi siano più le condizioni per mantenere in piedi la gestione unitaria. Conseguentemente, ho nominato la nuova segreteria provinciale».

Reazioni della Schlein

Dura la reazione di Luca Sani, responsabile regionale dell’organizzazione del Partito democratico e punto di riferimento della Schlein in provincia di Grosseto. «Di solito – argomenta Sani – in campagna elettorale si fa massimo sforzo per tenere il partito unito e battere gli avversari politici. Questa operazione, invece, tende a marcare le divisioni, e trovo grave che sia stata assecondata dall’assessore regionale uscente e dal parlamentare che rappresenta il nostro territorio. Mi auguro che nelle prossime ore si ristabiliscano condizioni idonee a condurre una campagna elettorale efficace. Perché sul piano politico siamo di fronte a una violazione dello statuto regionale che prevede la rappresentatività di tutte le componenti politiche; elemento non aggirabile con operazioni di trasformismo individuale».

Bilancio delle candidature

Poi Sani richiama quello che è avvenuto lo scorso 30 agosto, in occasione della direzione provinciale che ha dato il via libera alle candidature. «Al momento della composizione delle liste la mozione Schlein aveva presentato un documento in cui si richiedevano tre candidature per bilanciare la ricandidatura di Leonardo Marras. Poi a Firenze non avevamo avvertito che ci fosse malumore da parte della componente Bonaccini, tant’è che la discussione si è chiusa in cinque minuti».

Stoccata finale

Quindi la stoccata finale: «Non posso non constatare che c’è ancora una parte importante del partito che ha perso il congresso, che continua a ritenere l’elezione di Schlein un incidente di percorso: quest’episodio ne è la prova ulteriore. L’avversario da battere è la destra, non Elly Schlein. Per questo ci impegneremo al massimo per portare i voti al Partito democratico».

Primo piano
Fact-checking

Pisa, scontro in aula tra prof e studenti pro-Pal: tre elementi finora ignorati e la voce di una studentessa a lezione

di Libero Red Dolce