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Nasce Unicoop Etruria, tempi e obiettivi del progetto che riguarda la Toscana e gestirà 170 supermercati

Nasce Unicoop Etruria, tempi e obiettivi del progetto che riguarda la Toscana e gestirà 170 supermercati

Simonetta Radi guiderà il Consiglio di sorveglianza della nuova cooperativa

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PIOMBINO. «La cooperazione ha sempre avuto la capacità di adattarsi e mutare in relazione ai cambiamenti del mondo. Così ha continuato ad affermare le sue specificità e a dare risposte alle comunità. Ed è quello che sta avvenendo anche questa volta, con l’aggregazione di Unicoop Tirreno e Coop Centro Italia in Unicoop Etruria».

A tracciare l’orizzonte è Simonetta Radi, futura presidente del Consiglio di sorveglianza di Unicoop Etruria e attuale presidente di Unicoop Tirreno. Che sottolinea: «Non è un progetto di difesa il nostro, ma di rilancio. Le fusioni e le modifiche dei perimetri fanno parte della storia di Coop. Unicoop Tirreno quest’anno ha compiuto 80 anni e in 80 anni si è unita con altre cooperative e ha modificato più volte i territori di attività. Viene ridisegnata la presenza nel distretto tirrenico con due grandi soggetti: Firenze ed Etruria».

Un’azione straordinaria. Il 1° luglio nascerà ufficialmente Unicoop Etruria dalla fusione per incorporazione di Coop Centro Italia in Unicoop Tirreno a cui seguirà una campagna informativa per accompagnare i soci nel passaggio d’insegna.

«L’operazione è condivisa e avallata da tutto il movimento cooperativo italiano, Legacoop nazionale e Legacoop Toscana, Distretto Tirrenico delle cooperative di Consumo, Ancc Coop, Coop Italia. Tutte le nove grandi Coop credono e investono in questa nuova cooperativa sottoscrivendo fino a 125 milioni di strumenti finanziari partecipati».

Definita l’operazione societaria c’è da dare gambe al piano industriale. L’orizzonte è di tre anni?

«Servono tante risorse per guidare il cambiamento che ci vedrà posizionati in maniera più definita nel Centro Italia. Etruria ha bisogno di risorse per investimenti per l’ammodernamento dei negozi, per quelli in una politica dei prezzi più convenienti e ne ha bisogno anche per il rafforzamento patrimoniale che la renda più forte strutturalmente. Abbiamo bisogno di risorse per mettere in moto il piano industriale. Le operazioni straordinarie vengono fatte per questa motivazione».

Tra queste rientra la cessione di 16 supermercati nelle province di Lucca, Massa Carrara e Livorno a Unicoop Firenze?

«È parte del processo di ridisegno della presenza delle cooperative nel distretto tirrenico. Ed è anche una leva che porterà 150 milioni di euro per attuare quanto prevede il piano industriale. Prima di arrivare al 1° luglio ci sono stati mesi di confronti con Coop Centro Italia e con Unicoop Firenze, che hanno portato a questo accordo».

L’operazione però viene paragonata alla vendita di gioielli di famiglia.

«Il percorso di risanamento degli ultimi anni ha consentito a Unicoop Tirreno di conservare la rete di vendita fatta di oltre cento negozi, anche in paesi piccoli dove altre insegne commerciali non aprirebbero mai un supermercato. Va chiarito che i 16 negozi che passeranno a Unicoop Firenze non sono gli unici di Unicoop Tirreno che hanno buoni risultati. Tra quelli toscani che restano a far parte di Unicoop Etruria ci sono altri “gioielli”, come Grosseto, Follonica, la Val di Cornia, l’Isola d’Elba, per citare alcuni esempi».

Quanti sono i dipendenti coinvolti?

«I confronti con Unicoop Firenze hanno portato a definire la massima garanzia per i soci e per il personale. Il passaggio di questi negozi avverrà nella massima chiarezza per il socio e nella massima tutela per i 600 dipendenti che conserveranno l’anzianità di servizio, il trattamento economico e normativo e tutti i diritti e le condizioni contrattuali economiche e giuridiche. I confronti con i sindacati e i lavoratori sono avviati».

Saranno circa 5mila i dipendenti che confluiranno nel perimetro di Unicoop Etruria.

«Da tempo c’è un confronto sindacale aperto e gli incontri proseguono. Il 1° luglio nascerà ufficialmente una della più grandi cooperative di consumo italiane: Unicoop Etruria. Avrà sede legale in provincia di Livorno, a Vignale, e un presidio operativo a Castiglione del Lago. Confermati i magazzini di Vignale e Castiglione del Lago. Gestiremo 170 supermercati tra Toscana, Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo, circa 780mila i soci. Il fatturato stimato è di oltre un miliardo di euro l’anno. L’indotto generato crescerà, i fornitori locali che oggi sono circa 700 aumenteranno».

Tra le novità c’è un nuovo ruolo dei soci.

«Sarà centrale, per questo Unicoop Etruria avrà una governance duale. Il Consiglio di sorveglianza, che rappresenta la proprietà, cioè i soci che ne hanno nominato i membri nelle assemblee, ha compiti di guida e controllo dell’operato del Consiglio di gestione, ovvero il management. L’insediamento avverrà il 1° luglio. Tra l’altro nel nuovo Statuto si prevede un numero di soci più basso per aprire una sezione e questo va nell’ottica di una maggiore capillarità».

Qual è il valore aggiunto della presenza della cooperativa?

«In primo luogo, a difesa di un lavoro buono, oltre il 90 per cento dei contratti è a tempo indeterminato con garanzie e diritti sanciti dal contratto nazionale e da quello di secondo livello. C’è anche il tema della legalità delle filiere, dell’indotto, dei fornitori locali, dalle iniziative sociali, di solidarietà, culturali e per l’ambiente organizzate nei territori quotidianamente. E pur in un contesto economico difficile, Coop ha continuato a proteggere il potere d’acquisto delle famiglie, limitando per quanto possibile il trasferimento degli aumenti sui prezzi di vendita».
 

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