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Bonus Donna, via alle domande: vale fino a 650 euro al mese, come funziona e a chi è rivolto


	Arriva il Bonus Donne 
Arriva il Bonus Donne 

Si tratta di una misura per le aziende che intendono assumere donne in particolari condizioni di svantaggio occupazionali

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A partire da venerdì 16 maggio, è ufficialmente possibile presentare richiesta per il Bonus Donne 2025, l’incentivo rivolto alle aziende che assumono donne in particolari condizioni di svantaggio occupazionale. La misura prevede un esonero totale dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro, fino a un massimo di 650 euro mensili per ciascuna assunta.

Chi può beneficiare dell’agevolazione

Il bonus si applica nel caso in cui l’impresa assuma una lavoratrice che rientri in una delle seguenti categorie:

  • Disoccupate da lungo periodo: donne che non hanno un impiego regolarmente retribuito da almeno 24 mesi, a prescindere dalla zona di residenza.
  • Residenti nelle Regioni ZES (Zone Economiche Speciali), ovvero Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, che siano inattive da almeno 6 mesi.
  • Donne impiegate in settori a forte disparità di genere, cioè ambiti lavorativi in cui la presenza femminile è significativamente inferiore rispetto a quella maschile. L’elenco completo delle professioni e settori agevolati è disponibile sul sito del Ministero del Lavoro.

Durata e cumulabilità del bonus

La durata dell’incentivo varia a seconda del profilo della lavoratrice:

  • 24 mesi per le prime due categorie (disoccupate da lungo termine e residenti ZES).
  • 12 mesi per le assunzioni nei settori caratterizzati da squilibri di genere.

L’agevolazione è compatibile con altri benefici fiscali, come le deduzioni per nuove assunzioni e il bonus per le lavoratrici madri, ma non è cumulabile con l’incentivo Naspi, quello per lavoratori disabili o la decontribuzione Sud.

Requisiti per le aziende

Possono accedere all’incentivo solo le imprese in regola con gli obblighi contributivi e che non abbiano benefici non rimborsati legati ad aiuti di Stato. Sono escluse le assunzioni per lavoro domestico, contratti di apprendistato e le aziende che, nelle Regioni ZES, abbiano effettuato licenziamenti collettivi o per giustificato motivo oggettivo nella stessa unità produttiva nei sei mesi precedenti l’assunzione.

Come fare domanda

La richiesta deve essere inoltrata all’INPS dal datore di lavoro, prima dell’assunzione. Devono essere specificati:

  • I dati dell’azienda e della lavoratrice;
  • Il tipo di contratto proposto;
  • La retribuzione;
  • La sede di lavoro;
  • L’ammontare dei contributi per i quali si chiede l’esonero.

Una volta approvata la domanda, il contratto dovrà essere attivato entro 10 giorni, pena la perdita del beneficio.

Quanto vale l’esonero

Il valore dell’agevolazione può arrivare fino a 650 euro al mese, corrispondenti alla quota totale dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro, esclusi quelli destinati all’INAIL.

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