Il Tirreno

Toscana

L’inchiesta

Striscioni pro Musk e anti giudici, indagati esponenti d’estrema destra in Toscana

di Pasquale Petrella e Luca Tronchetti
Lo striscione esposto a novembre davanti al tribunale di Prato
Lo striscione esposto a novembre davanti al tribunale di Prato

Vengono contestati i reati di oltraggio e minaccia a corpo giudiziario oltre a quello di offesa all’onore o al prestigio del presidente della Repubblica

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PRATO. Perquisite undici persone fra Firenze, Prato, Pistoia e Lucca e la sede di Etruria 14 in via Strozzi a Prato. Sequestrate alcune armi bianche e un paio di striscioni. Sono questi i provvedimenti che sono arrivati al termine delle indagini che hanno visto la collaborazione fra le Procure delle quattro province toscane in seguito all'esposizione, nella notte tra il 19 e il 20 novembre 2024, davanti ai tribunali delle stesse città di uno striscione con la scritta “Elon Musk ha ragione: toghe rosse andatevene!”. Una esposizione fotografata dagli stessi autori e pubblicizzata sui propri canali social con frasi ingiuriose anche verso il Presidente della Repubblica. Tutte le persone perquisite sono indagate a vario titolo con le ipotesi di reato di oltraggio e minaccia a corpo giudiziario e offesa all'onore o al prestigio del Presidente della Repubblica. E per quest’ultima ipotesi di reato le quattro procure della Toscana stanno procedendo hanno chiesto e ottenuto l’autorizzazione direttamente dal Quirinale.

Le perquisizioni

Il personale della Digos di Prato e Lucca e della Squadra mobile di Pistoia coi colleghi della Polizia Postale per la Toscana di Firenze, ieri mattina (14 gennaio), hanno proceduto alle perquisizioni nei confronti di dieci appartenenti al Gruppo denominato "Etruria 14" e a uno del "Movimento Nazionale - La Rete dei Patrioti", oltre come detto alla sede del movimento pratese. Tre dei perquisiti sono lucchesi, di età compresa tra i 30 e i 40 anni, che vivono in città e nelle limitrofe. Sempre nel corso dell’operazione ai tre esponenti lucchesi sono stati sequestrati anche i dispositivi elettronici per controllare e verificare i tracciamenti. L’iniziativa intrapresa dagli aderenti ai due movimenti d'area di estrema destra, spiegano sempre le Procure, "è risultata correlata alle dichiarazioni del magnate americano Elon Musk" che criticò i giudici italiani che avevano dichiarato illegittimo il trasferimento di un gruppo di migranti nel centro in Albania, facendoli riportare in Italia.

L’indagine e le reazioni politiche

L’indagine ha visto collaborare le procure dirette da Filippo Spiezia per Firenze, Luca Tescaroli per Prato, Tommaso Coletta per Pistoia e Domenico Manzione per Lucca. E questa operazione non è passata inosservata neppure a livello politico. Già nella giornata di ieri si sono levate le voci di esponenti della politica nazionale, regionale e locale. La prima è stata l’onorevole Erica Mazzetti di Forza Italia: «Le istituzioni sono di tutti e ogni attacco, che provenga dagli estremisti di un colore politico o dell'altro, va condannato con fermezza. Quanto commesso da alcuni estremisti di Etruria 14 e Rete Patrioti merita immediata e totale condanna. Dico no al clima d'odio e di paura che alcuni gruppuscoli radicali - di ogni estrazione politica - stanno alimentando nel nostro Paese».

«I fatti di novembre erano di grande gravità e oggi come ieri ribadiamo la solidarietà al Presidente e ai magistrati - sostiene Marco Martini, consigliere regionale del Pd - Ora l'intervento delle Procure, che giudichiamo positivo e significativo, conferma che non si devono sminuire certe manifestazioni. Le perquisizioni ad esponenti e sedi dei gruppi Etruria 14 e Rete dei Patrioti rappresentano un inequivocabile segnale che la prepotenza e l'indecenza di questi gruppi neofascisti non possono restare impunite». «Confidiamo che vengano accertate le responsabilità di questi vili e vergognosi atti», conclude il segretario del Pd Toscana, Emiliano Fossi.

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