Elezioni, c’è tanta voglia di sinistra: l’editoriale del direttore
In Italia però l’astensionismo record fa suonare un vero e proprio allarme democratico a cui ci sarà da rispondere lavorando seriamente a una riforma del sistema politico
Le urne ci consegnano stavolta uno scenario piuttosto chiaro. Da un lato un indiscutibile successo della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che “blinda” ulteriormente la maggioranza di governo, dall’altro una forte rimonta da parte del Partito democratico, a cui va aggiunto il consenso riscosso dal binomio Avs Fratoianni-Bonelli. Mai come stavolta delle consultazioni elettorali hanno gettato le basi per un possibile bipolarismo e mai come stavolta risulta evidente cosa vogliono coloro che si ritengono alternativi al centrodestra. Non intendono più corteggiare i centristi né carne né pesce, l’unico ed eventuale campo largo a cui guardano è quello con i Cinque Stelle e vogliono una sinistra più netta, capace di tenere la barra dritta rispetto alle tematiche sociali, alle diseguaglianze, ai ceti più deboli e a un pacifismo più radicale e meno moderato. Di tutto questo ci sarà un gran bisogno in un’Europa che ha virato decisamente verso l’estrema destra e in un’Italia dove l’astensionismo record fa suonare un vero e proprio allarme democratico a cui ci sarà da rispondere lavorando seriamente a una riforma del sistema politico che torni ad avere a cuore la centralità e la partecipazione dei cittadini.