Il raccoglitore di fiori, Marco Tassinari trasforma le erbe in liquori e tisane
Trent’anni fa studiava Agraria all’Università di Pisa e fra un concerto e l’altro fondò “Principio Attivo” insieme ad Annika Guerra
Come Lucio Dalla che se fosse stato un angelo già sappiamo cosa avrebbe fatto, Marco Tassinari in un’altra vita avrebbe scelto di vivere sotto il cespuglio di un elicriso che regala un respiro chiaro e pulito, un intestino in ordine e una pelle sana.
Da bambino sognava di fare lo scalatore e poco ci è mancato, dato che ha finito per diventare raccoglitore di fiori alle pendici delle Apuane. Un mestiere che gli permette di passare la maggioranza del tempo all’aria aperta. «Che di solito significa in campagna, in luoghi poco frequentati, dove non sporco, non manco di rispetto, mi godo il panorama e nessuno aspetta che io esca da lì». Il fine è quello di procurare piccole ma qualitativamente importanti boccate di benessere ai suoi clienti sotto forma di tisane in filtro (in tutto tredici varietà), tre miscele aromatiche da condimento realizzate con le erbe coltivate sui poggi di Bonascola, tre sciroppi (menta, more e un sambuco perfetto per il cocktail Hugo), sei differenti tipologie di tisane da acquistare a peso, sette liquori e una lista infinita di tinture madre e gemmo derivati. Esattamente trent’anni fa studiava Agraria all’Università di Pisa e fra un concerto e l’altro dei “Polvere di Pinguino” in cui suonava la chitarra, fondò “Principio Attivo” insieme ad Annika Guerra (oggi sua moglie). Per trent’anni sono stati in Lunigiana dove ancora mantengono dei terreni, finché due anni fa hanno trasferito la sede del laboratorio a Carrara, presso l’ex Mulino Forti in via Carriona.
Come allora ancora raccolgono gemme, fiori, foglie e frutti da trasformare in un mondo migliore. Quello fatto di persone che tengono alla propria salute e a quella del pianeta. La musica era la sua vita, con buone prospettive se si pensa che negli anni Ottanta gli Afterhours avevano fatto da gruppo spalla Ai Polvere di Pinguino. La musica però lo distrasse dagli studi, ma non dalle piante spontanee.
A Principio Attivo ogni passaggio avviene manualmente: dalla raccolta alla trasformazione. «Per l’elicriso, ad esempio, si fa scivolare il capolino tra anulare e medio e si strappa piano, sennò viene via tutto», spiega Marco Tassinari. E se foglie, radici e fiori vengono impiegati nelle tinture madre per depurare (il tarassaco), aiutare il sonno (valeriana e passiflora) o il fegato (cardo mariano e pirosella), le gemme intervengono nei macerati glicerici di ribes (un cortisonico naturale), biancospino (d’aiuto contro la tachicardia), fico (contro le gastriti e il reflusso) e così via. Alcune piante nascono libere in Lunigiana, altre vengono addomesticate fra le terre della luna e quelle nei dintorni di Carrara. Tutto certificato biologico.
Che fra le produzioni più recenti ha visto arrivare i fiori eduli molto richiesti dai ristoranti e la Sambuca. Alla Sambuca si aggiungono il digestivo ideato quindici anni fa da Annika con varie spontanee fra le quali il finocchietto, la camomilla e la liquirizia, inoltre l’amaro ispirato alle Apuane (Monti della Luna) e quello con quindici erbe e il miele di castagno della Lunigiana. I ritmi del raccolto li scandisce la stagionalità.
Il biancospino è il più generoso: «Vi facciamo tre passaggi: per i getti a marzo quando ancora c’è la neve sulle Apuane, per i fiori fra aprile e maggio, infine per le bacche a fine estate – conclude il fondatore di Principio Attivo – quasi esclusivamente raccolti da un’unica pianta dietro i cui rami si schierano in bella vista Pisanino, Pizzo d’Uccello e Sagro». Adesso è arrivato il momento delle radici di tarassaco, bardana ed echinacea.
Del bel fiore rosato simile alla margherita, la parte aerea finirà nelle tisane mentre quella sotterranea stimolando le difese immunitarie d’ora in poi diventa un ottimo alleato nel prepararci contro le malattie da raffreddamento.