Follia ultrà a Pisa, i retroscena: le aste col cemento liquido, l’aiuto dei fiorentini e i feriti “stranieri” – Video
Duecento tifosi dell’Hellas arrivati indisturbati in centro, poi gli scontri con i supporter pisani: danni alle auto e residenti barricati (e spaventati)
PISA. Tra pochi mesi la Curva Fiesole di Firenze e gli ultras del Verona festeggeranno il mezzo secolo di gemellaggio. Quale migliore occasione per dare dimostrazione per la storica amicizia della trasferta dei gialloblù a Pisa, acerrima nemica dei Viola e politicamente all’opposto degli scaligeri?
Ecco, quindi, che la mente dei supporter gigliati e il braccio armato con aste per bandiere con dentro cemento liquido dei veronesi hanno prodotto l’arrivo in via Piave senza scorta di circa 200 Hellas, annunciando la loro presenza a suon di cori e danneggiamenti a tutto quello che trovavano. La ricostruzione delle forze dell’ordine racconta di una mattinata pianificata nei minimi dettagli con l’aiuto dei fiorentini che ha permesso di viaggiare in treno da Firenze, arrivare alla stazione di San Rossore e a piedi in via Contessa Matilde.
Terrore
Il resto è documentato dai video, di cui molti girati dalle finestre di residenti della zona. I pisani, numericamente inferiori, fronteggiano l’altra fazione per poi indietreggiare e avanzare di nuovo. Niente di programmato. Gli ultras nerazzurri stavano “presidiando” la zona da “incursioni” avversarie. Volano botte in via Piave e piazzale Sicilia a pochi metri dall’Arena Garibaldi. I gruppi si scontrano per minuti interminabili.
Un inglese e un francese, arrivati a Pisa con la tifoseria veronese, rimangono feriti. Uno rinuncia alle cure. L’altro è più grave: ha preso colpi alla testa e a un occhio e resta a terra privo di conoscenza. Una donna grida che l’hanno ammazzato. Invece viene ricoverato per accertamenti. Entrambi hanno la tessera del tifoso del Verona e non risultano far parte di gruppi organizzati nei rispettivi Paesi, anche se gli Hellas Verona sono storicamente gemellati con gli Headhunters del Chelsea e hanno un’amicizia di vecchia data con quelli del Paris Saint-Germain. Tutte tifoserie con radici nell’estrema destra. Dettagli di una mattinata di terrore in zona stadio, interrotto quando polizia e carabinieri riescono a frapporsi alle due tifoserie lanciando lacrimogeni.
Scontri vintage
Gli ospiti vengono messi in una zona “sterile” per l’identificazione. I locali si disperdono. Ma tutti si chiedono come sia stato possibile visto che si tratta del terzo episodio di disordini o provocazioni dai tifosi in trasferta su quattro gare interne del Pisa. Prima i romanisti sotto la Torre pendente a cantare cori e slogan di chiaro stampo fascista.
Poi i fiorentini a La Fontina con una protesta contro i prezzi dei biglietti ma, soprattutto, gridando: “Dove sono i nostri nemici?” per poi dare vita a scontri di breve durata con qualche ultras della Curva Nord, sedati dal veloce intervento delle forze dell’ordine.
Oggi, sabato 18 ottobre, invece, il caos come non si vedeva da anni. Corpo a corpo, transenne usate a mo’ di ariete e scudo, cinture in mano, le aste delle bandiera “rinforzate”, pugni e calci. Scontri in stile vintage, come quelli fra pisani e veronesi nel 1980 nella zona sud dell’Arena, più o meno nello stesso punto in cui si sono verificate le violenze prima dello 0-0 di oggi. Scene stigmatizzate dal sindaco di Pisa Michele Conti, che chiede «un cambio di passo» a prefetto e questore nella gestione dell’ordine pubblico e maggior «rispetto per la città».
Viaggio
Dalla questura hanno fatto sapere che i controlli sulle maggiori vie di comunicazioni sono scattati fin dalle prime ore della mattina. Che le forze dell’ordine sono subito intervenute per separare i gruppi. Oltre al fatto che i tifosi del Verona sono stati tutti bloccati e identificati. Quelli del Pisa sono riusciti a fuggire, ma la Digos in parte ha già i loro nomi mentre gli altri saranno presto identificati tramite i filmati. Per tutti arriverà il divieto di accesso alle manifestazioni sportive, il famigerato Daspo, per i prossimi cinque anni. Un bilancio pesante dovuto proprio allo studio del blitz da parte di veronesi e viola.
Quello che la questura ha ricostruito è l’arrivo con mezzi propri degli Hellas a Firenze. Da qui, il consiglio dei gemellati sarebbe stato di sparpagliarsi, salendo su un treno regionale da varie stazioni locali, in partenza da Santa Maria Novella alle 9,53 e diretto (senza cambi) a Pisa San Rossore con arrivo alle 11,11. Da lì a piedi per un quarto d’ora prima di imboccare via Piave. Qualche sciarpa viola si è vista nel gruppo gialloblù. Ma se ne saprà di più quando verranno resi noti i dettagli legati alle identificazioni degli ospiti.
Condanna
Felice Romano, segretario del sindacato di polizia Siulp definisce i protagonisti degli scontri «teppisti che hanno sfasciato e distrutto vetrine e auto di persone che erano a casa e che domani non potranno andare al lavoro per colpa di questi delinquenti. Queste persone inquinano il calcio e la serenità di chi lo ama veramente. Pisa soffre da anni una pesante crisi di organico. La questura, che tra l’altro chiede da anni l’innalzamento di fascia, deve far fronte a una costante presenza di turisti e con il Pisa di nuovo in serie A nel calcio dopo decenni, si sono moltiplicati obblighi e impegni per un organico che nel 2024 ha visto 16 persone andare in pensione. Nel 2025 ne sono previste altre 26 e in una tale crisi di uomini, la questura deve essere interessata da un sostanziale rinnovo di personale».