Il Tirreno

Prato

L'indagine

Prato, il caso dei furgoni-discarica: dietro ai mezzi pieni di rifiuti tessili un sisema organizzato

di Redazione Prato

	Alcuni dei furgoni scoperti dal fotoreporter Giovanni TarduccI
Alcuni dei furgoni scoperti dal fotoreporter Giovanni TarduccI

Assalto notturno al Macrolotto: il fotografo Giovanni Tarducci scopre che dietro ai mezzi abbandonati senza targa e pieni di scarti c’è una vera e propria organizzazione industriale

3 MINUTI DI LETTURA





PRATO. Cumuli di rifiuti tessili abbandonati in uno dei cuori del mondo dei pronto moda e delle confezioni pratesi. Nelle foto scattate dal fotoreporter Giovanni Tarducci al Macrolotto uno, fra via Paronese, via Toscana e la zona di via Traversa del Crocifisso, da mesi molti furgoni senza targa e pezzi di motore e carrozzeria si trovano abbandonati ai margini delle strade pieni di rifiuti tessili lasciati dentro.

Nelle foto scattate nella notte di giovedì scorso, Tarducci mette in risalto la situazione in cui il Macrolotto uno viene a trovarsi nelle sue più svariate forme; scene come quelle riportate nelle foto, secondo il fotoreporter, sono aumentate soprattutto nell’ultimo anno e negli ultimi mesi. Tarducci è di quelli che da tempo cerca di ricostruire traccia su traccia il fenomeno del’abbandono dei rifiuti tessili, e di fermarlo nelle immagini delle sue macchine fotografiche.

A suo giudizio, il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti tessili e industriali «segue ormai una vera e propria organizzazione industriale – dice il fotogiornalista – In molti casi, rimanendo fermo per ore di notte in alcune zone del Macrolotto uno, mi sono trovato di fronte a situazioni in cui si può dire che ci sono dei veri e propri basisti nella zona prima che vengano scaricati i rifiuti tessili. I basisti viaggiano in scooter spesso in due e percorrono le diverse vie della zona di Prato sud molte volte avanti e indietro, sicuri che non ci sia nessuno nella zona prima di chiamare i furgoni a scaricare balle di tessuti».

Che dietro l’abbandono dei rifiuti industriali ci sia un sistema organizzato è ormai cosa certa e dichiarata da tempo dalle forze dell’ordine e dalla Procura. Come poi avvenga tutto il ciclo dell’organizzazione delittuosa del carico e scarico illecito dei rifiuti tessili è solo in parte cosa nota.

Come annunciato giorni fa da Estra, che è adesso parte integrante della multiutility pubblica Plures, fra non molto partirà a Prato il progetto in via sperimentale dell’uso della videosorveglianza aerea e con droni per le indagini di polizia giudiziaria relative all’abbandono di rifiuti, sia privati sia industriali.

La sperimentazione, come comunicato da Estra, avrà la durata di quattro settimane e prevede l’impiego di quattro droni, di cui uno dotato di termocamera a infrarossi, per monitorare il territorio cittadino e quello di alcuni comuni vicini come Poggio a Caiano e Carmignano. Sarà poi realizzata una stazione mobile di comando, dotata di gruppo elettrogeno e monitor di controllo: in questo modo si potranno seguire le riprese in tempo reale.

Per Tarducci, le forme di abbandono dei rifiuti stanno cambiando e si modificano a seconda delle necessità e delle possibilità di buona riuscita. Ma c’è di più. «Percorrendo l’area dei Macrolotti di giorno e notte – prosegue Tarducci – mi sono accorto che l’abbandono dei rifiuti tessili avviene sempre in concomitanza di diversi fattori, come ad esempio grossi eventi in città o allerte meteo o in notti di forte pioggia, in cui le forze dell’ordine sono spostate su altri versanti di urgenza e in cui le priorità d’intervento possono essere altre. Soprattutto quando ci sono grandi piogge e allerte, ecco che la mattina dopo trovo strade del Macrolotto piene di rifiuti tessili abbandonati. Non credo sia una semplice casualità».

Intanto arrivano le foto di giovedì notte. «In questo caso fra via Paronese e la zona industriale del Macrolotto uno – conclude il fotoreporter – ho trovato sette furgoni abbandonati senza targa pieni di rifiuti tessili. Uno strano fenomeno che sembra adesso in crescita».

© RIPRODUZIONE RISERVATA
 

Primo piano
Il caso

Pistoia, autista invia messaggi al cellulare mentre guida l’autobus: la foto choc e la denuncia

di Tiziana Gori
Economia
Toscana

Meeting della nautica, Marco Massabò (l’ad Cantieri di Pisa): «Il Canale dei Navicelli ora deve crescere»