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Prato, l’attacco di Cocci (FdI): «La piscina non c’è ma il mutuo lo paghiamo noi»


	La piscina olimpionica di Iolo per ora è soltanto un rendering
La piscina olimpionica di Iolo per ora è soltanto un rendering

L’ex consigliere comunale di Fratelli d’Italia denuncia i ritardi nella costruzione dell’impianto di Iolo

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PRATO. La piscina olimpionica non si vede e il mutuo lo paghiamo noi cittadini. Questa la sostanza dell’attacco sferrato dall’ex consigliere comunale di Fratelli d’Italia Tommaso Cocci (ora candidato in Regione) sul caso della piscina olimpionica di Iolo, che in teoria dovrebbe essere pronta a primavera ma di cui non si vedono le tracce.

«Doveva essere il fiore all’occhiello dello sport pratese: una piscina olimpionica coperta da 50 metri, con tribune, servizi e tecnologie in grado di ospitare eventi nazionali e internazionali – scrive Cocci – Annunciata nel 2022 dall’allora sindaco Matteo Biffoni e rilanciata dal suo successore Ilaria Bugetti come simbolo di rinascita cittadina, oggi – agosto 2025 – resta soltanto un progetto sulla carta. Il piano prevede 16 milioni di euro di investimento complessivo, di cui 6,5 milioni da fondi Pnrr e oltre 9 milioni a carico del Comune, coperti da un importante mutuo. Il cronoprogramma ufficiale fissava scadenze chiare: apertura cantiere nella primavera 2024 e consegna lavori entro il 2026, per rispettare i tempi europei».

«La realtà è ben diversa – sostiene Cocci – Come confermato da una risposta ufficiale a un accesso agli atti presentato poco prima della caduta della sindaca Bugetti, nell’area di Iolo si sono svolti soltanto rilievi geologici e carotaggi. Non è partito alcun cantiere e il ritardo accumulato supera ormai 14 mesi rispetto alla data prevista di avvio».

«La verità – dichiara Cocci – è che siamo ancora alla fase istruttoria. Non solo i lavori non sono mai iniziati, ma i pratesi stanno già pagando le rate di un mutuo da oltre 9 milioni di euro. Biffoni e Bugetti hanno presentato quest’opera come orgoglio cittadino, ma oggi non c’è nemmeno un ponteggio. E se non si farà, chi rimborserà i cittadini per milioni già spesi in studi, progettazioni e consulenze?».

«E non va meglio alla piscina comunale di via Roma –insiste Cocci – proposta da Bugetti come soluzione “ponte” per garantire continuità sportiva in attesa di Iolo. L’impianto è ancora inserito nel piano triennale delle opere pubbliche 2024–2026 e 2025–2027, ma il cantiere non è mai partito, lasciando la città con una cronica carenza di strutture natatorie. Attualmente l’impianto è aperto solo con limitazioni: accesso al pubblico su prenotazione online, vasca da 50 metri non disponibile al pubblico; per i cittadini restano la 25 metri e la vasca bambini con orari ridotti. La struttura mostra il peso degli anni e criticità diffuse che richiederebbero una riqualificazione vera, non interventi tampone. Risultato: la “soluzione ponte” non ha mai restituito piena funzionalità all’impianto, lasciando Prato con spazi acqua ancora insufficienti».

«Dopo dieci anni di “liste dello Sport”, sbandierate prima a sostegno di Biffoni e poi dell’ex sindaca Bugetti – conclude l’ex consigliere di FdI – il mondo natatorio pratese è fermo: nessun impianto nuovo, progetti bloccati, promesse evaporate. Un danno per atleti e società sportive. Prato vanta atleti di caratura nazionale e internazionale e società che portano in alto il nome della città: senza impianti moderni e funzionanti si compromettono risultati, preparazione e opportunità. Prato non può permettersi di disperdere il proprio patrimonio sportivo. Il tempo stringe: i fondi Pnrr impongono di concludere e certificare i lavori entro il 31 marzo 2026; restano circa 235 giorni per realizzare un’opera che non è nemmeno iniziata. Con tempi così compressi, il rispetto della scadenza appare, nella migliore delle ipotesi, remoto».

«Lo sport non è un optional: è salute, educazione, comunità. Le piscine non sono colate di cemento, ma corsie dove crescono i nostri ragazzi e si tiene insieme una città. Le associazioni e società di nuoto pratesi, da anni, fanno i salti mortali per trovare corsie e orari: allenatori, istruttori e dirigenti ci mettono cuore, tempo e risorse per non lasciare indietro nessuno».

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