Il Tirreno

Prato

Il delitto

Denisa e quelle domande (ancora) senza risposta: la telefonata nella notte e i bambini lasciati da soli in casa. Cosa sappiamo

di Paolo Nencioni
Maria Denisa e Vasile Frumuzache
Maria Denisa e Vasile Frumuzache

Le risposte aiuterebbero a far luce forse in maniera definitiva sull’omicidio e potrebbero far emergere un complice

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PRATO. Ci sono un paio di domande ancora senza risposta. E le cui risposte aiuterebbero a far luce forse in maniera definitiva sull’omicidio di Maria Denisa Paun, l’escort romena di 30 anni uccisa nella notte tra il 15 e il 16 maggio dal connazionale Vasile Frumuzache, già autore dell’omicidio di Ana Maria Andrei, dieci mesi prima.

La prima e più importante domanda è: con chi ha parlato Frumuzache, per 40 lunghi minuti, quella notte? Dalle indagini infatti era emersa fin da subito una telefonata apparentemente incomprensibile, fatta utilizzando la scheda Sim tolta nel luglio 2024 dallo smartphone di Ana Maria Andrei e ricevuta da un telefono che anche questo doveva essere in possesso di Frumuzache. Insomma, una chiamata a se stesso. Ora è ovvio che il romeno avesse un mano un solo telefono, mentre l’altro era in mano a un’altra persona, forse il famoso complice che i carabinieri e il procuratore Luca Tescaroli stanno cercando da dieci giorni, da quando Frumuzache ha confessato il primo omicidio. All’inizio si era pensato a una chiamata breve, forse fatta per sbaglio. Ora si apprende che è stata una chiamata lunga, nell’area del residence Ferrucci, forse per tenere d’occhio chi arrivava. La stessa madre di Denisa ha raccontato che la figlia le aveva detto di aver visto due persone sospette che ronzavano lì intorno.

La seconda domanda senza risposta è relativa ai figli. Si sa che la moglie di Vasile quella notte non era a casa, ma dalla ricostruzione dei movimenti della Golf di Frumuzache si capisce che lui si è allontanato dalla sua casa di Monsummano per almeno quattro ore, e la mattina sembra aver accompagnato i figli a scuola. Dunque i bambini piccoli erano a casa. Possibile che li abbia lasciati da soli tutto questo tempo? C’era qualcuno con loro? È una domanda che ci riporta a un presunto complice, qualcuno a cui Vasile ha lasciato in custodia i bambini, che sapeva quello che lui stava facendo e magari può averlo aiutato a sbarazzarsi del cadavere. Su questi fronti stanno lavorando gli investigatori per dare un senso a una storia fatta di bugie che ancora non è stata chiusa. 

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