Il Tirreno

PRATO. Una ciocca di capelli, un paio di slip da donna e una vertebra. In attesa di conferme ufficiali, dal “giardino degli orrori” di Monsummano, in località Bizzarrino, stanno emergendo reperti che sembrano corroborare l’ipotesi della Procura di Prato secondo la quale Vasile Frumuzache, romeno di 32 anni già reo confesso degli omicidi di Ana Maria Andrei, uccisa nel luglio 2024 a Montecatini, e di Maria Denisa Paun, uccisa nella notte tra il 15 e il 16 maggio nel residence Ferrucci di Prato, possa aver commesso altri omicidi.

Il ritrovamento

I reperti sono stati trovati mercoledì 11 giugno nel corso della perquisizione intorno alla casa di Frumuzache, con l’utilizzo di una ruspa, e ora sono al vaglio dei carabinieri della Sezione investigazioni scientifiche di Firenze. Intanto proseguono le ricerche a Montecatini, nel campo intorno a un casolare abbandonato dove Frumuzache ha abbandonato i resti di Ana e Denisa, ritrovati il 4 e il 5 giugno.

L’avvocato

Da questa storia, inoltre, sembra che non sia uscito l’avvocato calabrese di 45 anni che all’inizio dell’inchiesta del procuratore Luca Tescaroli e del sostituto Andrea Maltomini era stato indagato con l’ipotesi di sequestro di persona. Al legale sarebbe stato notificato il decreto di perquisizione intorno alla casa di Frumuzache, ma stavolta con l’ipotesi di omicidio volontario in concorso. Una tesi ancora tutta da confermare è che la morte di Denisa Paun possa essere legata a un ordine impartito da altri, da qualcuno legato al racket della prostituzione che voleva punire una escort ribelle. Ma qui siamo ancora nel campo delle ipotesi. Prende invece sempre più corpo il sospetto che Vasile Frumuzache non si sia limitato a uccidere solo Ana e Denisa, ma abbia altri terribili segreti da nascondere.