Il Tirreno

Il caso

Villa Pamphili, chi è il presunto killer della donna e della neonata fermato in Grecia. Il punto di svolta nelle indagini


	Il luogo della tragedia
Il luogo della tragedia

L’uomo, Rexal Ford di 46 anni, è stato fermato a Skiatos: tradito dal telefonino. Durante un primo controllo avrebbe detto di essere il padre della bambina

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ROMA. È stato rintracciato sull’isola greca di Skiathos il 46enne Rexal Ford, cittadino statunitense accusato dell’omicidio della bambina trovata morta sabato scorso a Villa Pamphili, a Roma, non lontano dal cadavere della madre. L’uomo si era rifugiato tra i turisti, cercando di mimetizzarsi, ma è stato tradito dal suo telefono cellulare. Grazie all’analisi delle celle, le autorità italiane e greche sono riuscite a individuarlo e bloccarlo: la polizia dell’isola lo ha fermato stamattina, 13 giugno.

L’uomo, che durante un primo controllo a Roma si era qualificato come il padre della bambina, è accusato di omicidio aggravato della piccola, di circa otto mesi, e sospettato anche della morte della donna, la cui identità resta ancora incerta. La procura ha chiesto e ottenuto dal Gip un mandato d’arresto europeo, eseguito dalle autorità greche.

«Abbiamo robusti indizi di colpevolezza», ha dichiarato il procuratore capo di Roma, Francesco Lo Voi, durante la conferenza stampa a piazzale Clodio. «L’indagine è partita senza alcun riferimento, ma grazie alla collaborazione internazionale, compresa quella dell’FBI e della trasmissione “Chi l’ha visto?”, siamo riusciti a dare un nome e un volto al sospettato». Un telespettatore del programma di Rai3, infatti, aveva infatti segnalato un episodio sospetto avvenuto l’11 giugno: una donna con una bimba in braccio era stata strattonata in una piazza romana da un uomo visibilmente alterato. La testimonianza si è rivelata cruciale per identificare Ford.

Il procuratore aggiunto Giuseppe Cascini ha confermato che i primi indizi della presenza della famiglia in Italia risalgono ad aprile. «Non abbiamo ancora elementi certi su quando e come siano entrati nel Paese», ha spiegato. Sui corpi, intanto, proseguono gli accertamenti medico-legali: la bambina sarebbe morta per strangolamento, mentre sulla madre non sono emerse tracce evidenti di violenza, lasciando aperta la possibilità di morte in conseguenza di altro reato. Il corpo della donna è stato ritrovato nascosto sotto un cespuglio di oleandri, mentre la bambina era stata lasciata a circa 200 metri di distanza. L’ipotesi più accreditata degli inquirenti è che Ford abbia ucciso la figlia e tentato di occultare entrambi i corpi prima di fuggire.

Determinante, oltre al lavoro della Squadra Mobile, diretta da Roberto Pititto, e dello SCO, è stato il supporto dell’Interpol, dell’FBI e delle forze di polizia greche, che hanno impedito al sospettato di fuggire ancora. Ora Ford si trova in stato di fermo in Grecia, in attesa dell’estradizione in Italia. Le indagini proseguono, mentre si cerca ancora di ufficializzare l’identità della donna e di gettare luce sul passato della famiglia.

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