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Calcio: Serie C

Pontedera, sabato con la Torres è una finale: ci sarà Caponi e i tifosi caricano la città – «Ci giochiamo la storia»

di Stefano Scarpetti

	Andrea Caponi e i tifosi del Pontedera 
Andrea Caponi e i tifosi del Pontedera 

I granata sono impegnati nella lotta salvezza e cercano punti vitali contro i sardi al Mannucci

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PONTEDERA. Era il 14 aprile 2022 quando Andrea Caponi ha indossava l’ultima volta la maglia del Pontedera allo stadio Ettore Mannucci. In quell’occasione la squadra della sua città venne sconfitta dal Siena per 2-1 nell’ultima gara interna della stagione poi chiusa la settimana dopo quando i granata lasciarono il passo ad un lanciatissimo Modena, che in quella circostanza festeggiò il ritorno in Serie B. Per il capitano di mille battaglie, quello verso la Gradinata sembrava poter essere un passo d’addio. Il suo contratto scadeva a fine stagione e ammise candidamente di sentirsi un giocatore libero, anche perché in quei giorni si insediava una nuova società.

Gli anni lontano da Pontedera

Le annate successive hanno visto "Andreino" (come viene comunemente chiamato da tifosi e concittadini) girare squadre del Granducato ad eccezione di una stagione disputata con la maglia del Riccione. Per il resto Pistoiese, Grosseto e Massese, quest'ultima sua ultima esperienza prima del ritorno nella squadra del cuore.

Il ritorno annunciato

Già in estate si era parlato di un suo possibile ritorno ma non si sono allineati i pianeti, cosa avvenuta nelle scorse settimane quando il classe 1988 è stato di fatto ufficializzato dal presidente Simone Millozzi. «In questo senso il ritorno di Andrea rappresenta un cerchio che si chiude – aveva scritto via social – una storia che torna alle sue origini. Per lui è l’occasione di concludere la carriera lì dove tutto ha avuto senso: nella sua città, indossando ancora una volta i colori granata che gli hanno regalato emozioni indimenticabili e che lui stesso ha saputo onorare, dando tanto al Pontedera e alla sua gente. Conosce bene il valore e la responsabilità di questo ritorno. Al di là delle presenze in campo, il suo ruolo sarà fondamentale: accompagnare la crescita dei più giovani, trasmettere nello spogliatoio il senso di appartenenza alla maglia e alla città, incarnare quei valori che hanno sempre contraddistinto il Pontedera. Lottare fino all’ultimo minuto, onorando la maglia, senza mai tirarsi indietro».

Caponi già pronto per la Torres

Ma la novità è che Caponi sta bruciando le tappe al punto che sabato 3 gennaio – calcio d’inizio alle 14,30 –  contro la Torres sarà in panchina indossando la maglia 80. Tornerà a mettersi quell’amata casacca granata e i suoi tacchetti torneranno a calpestare il prato del Mannucci dove ha fatto emozionare la gente di Pontedera, guidando la squadra a vere e proprie imprese. Il suo ritorno potrà essere una scarica di adrenalina per tutto l'ambiente.

Una famiglia legata al Pontedera

Chi porta quel cognome ha nel destino Pontedera. Così fu per suo padre, artefice di salvezze miracolose negli anni Novanta, e per suo fratello, fino a quando la sfortuna si è accanita obbligandolo a chiudere in anticipo una carriera che poteva essere luminosa.

La missione salvezza

Ora spetta di nuovo ad Andrea (nei primi giorni del 2026 è attesa l’ufficialità del ritorno) guidare i compagni verso una salvezza in Serie C che equivale alla vittoria di un campionato.

Il comunicato dei tifosi

Intanto nella mattina di martedì 30 dicembre è arrivato il comunicato della Gradinata Nord Diego Savelli per richiamare la città allo stadio. Ecco il testo integrale.

È il momento di esserci. Per i nostri colori. Per la nostra maglia. Per la nostra città. Sabato 3 gennaio alle 14.30 al Mannucci si gioca un pezzo della nostra storia.

Arriva la Torres. È una partita che vale più dei tre punti. Il Popolo Granata deve fare la differenza.

Adesso tocca a noi. Tocca a chi ha il granata nel sangue, a chi non ha mai mollato, a chi sa che nei momenti difficili si vede davvero chi siamo.

Serve il Mannucci pieno. Serve il ruggito dei Pontaderesi. Serve una Gradinata che spinge, che trascina, che fa sentire ai ragazzi che non sono soli.

Questa squadra ha bisogno del nostro cuore e della nostra voce. Ha bisogno di vedere una città compatta, orgogliosa, presente. Questa salvezza dobbiamo conquistarla insieme! Uniti, spalla a spalla, come abbiamo sempre fatto.

Sabato non ci sono scuse. Sabato si viene allo stadio. Sabato si canta, si soffre, si perde la voce.

Sabato il Mannucci deve diventare una bolgia granata.

Tutti in Gradinata!

Tutti per il Pontedera!

Tutti per la nostra maglia!

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