La guida
Primo Natale al Ponte dell'Arcobaleno, un luogo del ricordo per salutare i cani che non ci sono più
Non è un cimitero ma un luogo dove ricordare gli animali deceduti. Un ponte lungo 13 metri in cui vengono lasciate scritte, collari o altri oggetti e dediche
PONTEDERA. C’è chi arriva da lontano solo per lasciare un ricordo, chi entra in silenzio senza sapere bene cosa aspettarsi. Al Ponte dell’Arcobaleno, a La Rotta, in questi giorni natalizi, le storie non vengono raccontate a voce, ma attraverso piccoli gesti.
Qualcuno scrive una frase sul libro, qualcun altro trova un legnetto con un cuore e decide di aggiungere un nome, quello di un animale che ha fatto parte della propria vita. Una vera e propria processione di chi decide di fermarsi a lungo ma anche di chi appoggia una mano sulla struttura e resta immobile, guardando gli oggetti, le foto e i collari appesi.
Molto spesso, quando un amico a quattro zampe se ne va, non c’è un luogo dove commemorarlo. All’interno de Il boschetto park, il parco ludico per cani esiste invece il Ponte dell’Arcobaleno, un posto unico dove poter ricordare e onorare i pelosi che non ci sono più. Non è un cimitero, è un simbolo dell’anima, uno spazio dove lasciare qualcosa appartenuto al cane per continuare a far vivere la sua memoria.
«È il primo Natale – dice Katia Zanovello che insieme a Ricky Braccini ha creato il Boschetto – per questo luogo dedicato agli animali che non ci sono più. Un Natale diverso, fatto di silenzio e gratitudine, in cui il ricordo non pesa ma accompagna. In mezzo alla natura, il Ponte dell’Arcobaleno accoglie legami e quotidianità che non hanno bisogno di nomi per essere compresi».
Lungo tredici metri, guarda verso il cielo e accoglie i segni indelebili della presenza dei cani ormai deceduti e del rapporto speciale instaurato tra i proprietari e l’animale. Pettorine, il giocattolo preferito, una frase da scrivere nel libro delle dediche ma basta pure, semplicemente, prendersi del tempo e «sentire che l’affetto – spiega Katia – non finisce mai».
La leggenda racconta che quando un cane lascia questa vita, raggiunga un luogo speciale, un prato infinito dove correre libero, senza dolore, sotto un cielo attraversato dall’arcobaleno. «Le emozioni emergono senza rumore. Tutto avviene in modo naturale, composto, armonioso. Nessun clamore, nessuna esposizione: solo il tempo necessario per salutare, ancora una volta, con la consapevolezza che sono nei nostri pensieri, a casa, ovunque la vita ci porti», conclude.
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