Morte sui binari settanta pecore: dopo la strage parte anche la maxi-multa
Una sanzione da 4mila euro per l’incidente lungo la linea ferroviaria fra San Romano e San Miniato in direzione Pisa
SAN MINIATO. Una tragedia che scuote un’azienda agricola e la famiglia che la conduce da cinquant’anni. E che giovedì 18 dicembre ha visto morire circa settanta pecore nere di proprietà, investite da due treni in transito dalle parti di via Cavane, nella località di Casa Bonello a San Miniato, dove stavano pascolando.
Cosa è successo
Erano le pecore della famiglia Visintin, titolare dell’omonima e storica azienda agricola con sede a Fucecchio. Pecore che rappresentavano un valore economico non indifferente, vista l’attività di produzione e vendita di formaggio svolta anche con mucche e capre, ma inevitabilmente anche affettivo. Un doppio danno a cui i Visintin – di origini venete – hanno visto aggiungersi una sanzione amministrativa da quasi 4mila euro, per i disagi causati dall’accaduto alla circolazione ferroviaria, rimasta sospesa per tutto il pomeriggio sulla linea Firenze-Livorno. E poi anche le spese di smaltimento delle carcasse degli ovini, la cui rimozione dai binari ha richiesto oltre cinque ore di strazio e che ieri, 19 dicembre, sono state prese in carico da una ditta specializzata di Parma.
Il racconto
Che sia un colpo durissimo per chi vive solo di allevamento lo conferma anche Riccardo, persona molto vicina alla famiglia, di cui si è messo a disposizione in questo momento così delicato. «Le pecore, circa un centinaio, erano al pascolo nei campi vicini a via Cavane, dove passano da anni e non è mai successo niente – spiega – quando improvvisamente hanno seguito i capibranco sui binari. Lì purtroppo non ci sono recinzioni, è pericolosissimo. Il pastore ha provato a far venire via le pecore da lì, anche con i cani, ma non è stato possibile perché vedendo la discesa ripida dall’altro lato dei binari gli animali si sono fermati e non si muovevano più. Quando sono passati i treni nelle due direzioni è stata una strage. Oltretutto tante pecore erano gravide. Rimuovere tutto è stato raccapricciante».
Il legale
I venti-trenta capi che sono sopravvissuti hanno comunque quasi tutti riportato ferite importanti e adesso i proprietari devono capire cosa farne. Nel frattempo, per tutelarsi, la famiglia Visintin si è rivolta a un legale, l’avvocato Andrea Massaini, che anticipa la volontà di impugnare le sanzioni notificate dalla Polfer (intervenuta assieme ai carabinieri e ai vigili del fuoco) per il mancato controllo del bestiame. «Non possiamo ignorare il fatto che in quel tratto i binari siano completamente accessibili senza nessun tipo di recinzione, chiunque chi può arrivare» sottolineano dall’azienda. Gli aspetti giuridici seguiranno il loro corso nelle sedi opportune. Di sicuro adesso, oltre ai disagi e ai contrattempi vissuti da passeggeri e pendolari, c’è il dramma – emotivo ed economico – di una famiglia.
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