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Pontedera, antenna 5G al santuario di Treggiaia: lavori sospesi dopo lo proteste dei cittadini – Ma tutto può ancora cambiare: la spiegazione

di Andreas Quirici

	Il santuario, il cantiere e le proteste dei cittadini
Il santuario, il cantiere e le proteste dei cittadini

La decisione è stata presa nella mattina di mercoledì 5 novembre durante l’incontro in prefettura chiesto dal sindaco di Pontedera, Matteo Franconi

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Non è ancora una vittoria piena e certa. Ma la mobilitazione degli abitanti di Treggiaia  – frazione collinare di Pontedera, in provincia di Pisa – in difesa del santuario della Madonna di Ripaia ha ottenuto un primo, tangibile risultato. In maniera condivisa sono stati, infatti, sospesi i lavori per l’installazione dell’antenna 5G per la telefonia mobile, alta 36 metri, alla fine del parcheggio a 60 metri dalla chiesa e a dieci dal monumento ai Caduti, perfettamente davanti alla vista verso il mare su mezza provincia.

Secondo round

La decisione è stata presa nella mattina di mercoledì 5 novembre durante l’incontro in prefettura chiesto dal sindaco di Pontedera, Matteo Franconi che, nell’assemblea dell’altro giorno in paese, organizzata dal partito democratico aveva dichiarato l’intenzione di fermare l’intervento per un mese con l’obiettivo di trovare un’alternativa. Per ora i 30 giorni auspicati dal sindaco, a cui aveva fatto seguire la promessa di sdraiarsi coi cittadini davanti a Ripaia se la richiesta non fosse stata accolta, si fermano a lunedì 10 novembre, quando durante una nuova riunione tecnica si entrerà nel merito di una possibile diversa soluzione da quella contenuta nell’accordo tra Inwitt, la società che ha vinto la gara nazionale per la diffusione del 5G secondo il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e l’Istituto diocesano per il sostentamento del clero, proprietario del terreno.

In cerca di requisiti

«In prefettura si è tenuta una riunione riguardante l’installazione di una antenna "Pnrr" nei vicinanze del Santuario della Madonna di Ripaia a Treggiaia - ha detto Franconi -. Dopo la preliminare valutazione sulla coerenza normativa del procedimento seguito e della legittimità del titolo con cui il soggetto attuatore del piano 5G Italia sta agendo, i soggetti presenti al tavolo hanno condiviso l’opportunità di sospendere i lavori in attesa di verificare, in un incontro operativo dedicato fissato per lunedì 10 novembre, la sostenibilità tecnico giuridica di una soluzione alternativa che sia comunque idonea a raggiungere i requisiti di copertura del Piano nazionale e al contempo meno impattante sulla particolare e pregiata natura del luogo e sul Santuario di Madonna di Ripaia».

Bisogno di deroghe

Il caso è spinoso. Da un lato c’è un’operazione regolare dal punto di vista dei permessi, concessi dal Comune sulla base di un accordo tra privati in un punto della collina dove si trova il santuario esclusa da vincoli culturali e paesaggistici, in un contesto dovuto a una legge dello Stato del 2024 che prevede che i regolamenti comunali vengano superati da progetti legati al Pnrr. Ma dall’altro è evidente che un’antenna di quelle dimensioni, in un luogo delicato e speciale come Ripaia abbia un impatto impossibile da considerare in maniera positiva. In mezzo ci sono contratti firmati e una procedura con scadenze temporali che, se non rispettati, comporta il pagamento di penali rilevanti. E che nessuno ha intenzione di pagare. Da qui la scelta di coinvolgere la prefetta Maria Luisa D’Alessandro, rappresentante del governo in provincia e responsabile del monitoraggio per l’attuazione di progetti collegati al Piano nazionale di ripresa e resilienza.

Caccia ai margini

La sua presenza al tavolo di mercoledì 5 novembre può offrire quelle deroghe su cui prova a far leva Franconi per spostare l’antenna su un altro colle della Valdera. Le alternative sembra ci siano. E verranno valutate proprio lunedì, insieme ai margini giuridici entro cui potersi muovere per ottenere rinvii e nuove pratiche burocratiche con l’obiettivo di ottenere gli stessi risultati dal punto di vista della diffusione del 5G in Valdera. Senza deturpare un luogo sacro e tanto caro, non solo ai residenti di Treggiaia. Ma ai tanti che hanno scelto Ripaia per matrimoni e battesimi dei figli.

Scenario diverso

Il sindaco Matteo Franconi ha ringraziato «a nome dell’intera comunità di Treggiaia la prefetto di Pisa, Maria Luisa D’Alessandro, il vescovo di San Miniato, Giovanni Paccosi, l’Istituto diocesano per il sostentamento del clero, il parroco di Treggiaia, la Soprintendenza, la società Inwit Spa e gli uffici coinvolti per aver raccolto l’invito a partecipare e per aver dimostrato, ciascuno secondo le proprie prerogative, attenzione alla vicenda, profondo senso di responsabilità e qualificata disponibilità a cercare concretamente una collocazione alternativa. L’auspicio è che l’incontro di lunedì riesca a delineare i profili di uno scenario diverso e praticabile».

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