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Fucecchio, volontario faccia a faccia col ladro: paura alla Pubblica assistenza – L’appello: «Riporta il pc, serve per la formazione»

di Andreas Quirici

	Alcune tracce di sangue lasciate dal ladro in uno degli uffici devastati durante il raid notturno
Alcune tracce di sangue lasciate dal ladro in uno degli uffici devastati durante il raid notturno

Sede dell’associazione devastata per un bottino di poche decine di euro. Il responsabile del raid dell’altra sera si è ferito lasciando tracce di sangue

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FUCECCHIO. Se lo è trovato di fronte pensando fosse un collega. Faccia a faccia con il ladro all’interno della sede in via Foscolo a Fucecchio della Pubblica assistenza. Il dipendente dell’associazione di volontariato è riuscito a strappargli uno dei tablet che vengono usati sulle ambulanze. Ma non ha potuto evitare che fuggisse portandosi dietro un computer portatile. Nottata di paura ma anche di rabbia per un episodio mai successo da oltre vent’anni a questa parte. Come racconta il presidente, Luigi Checchi: «Ho cominciato a fare il volontario nel 2002 e devo dire che questa è la prima volta che subiamo un’intrusione del genere nella sede principale. Era successo qualcosa di simile in quella di Stabbia. Ma in questa maniera mai».

Cosa è successo
Anche perché a fronte di un bottino di circa 30 euro, il ladro ha lasciato dietro di sé una scia di devastazione, oltre che di sangue. Ha aperto le due macchinette del caffè e con una di queste si è ferito offrendo ai carabinieri della sezione di investigazione scientifica elementi da analizzare per tentare di risalire alla sua identità. Secondo quanto raccontato dal volontario che l’altra notte se lo è trovato di fronte, il responsabile dei danneggiamenti e del furto sarebbe un uomo italiano. «Abbiamo visto dalla videosorveglianza tutta la scena – prosegue Checchi –. È entrato alle 3,30 indossando una felpa bianca col cappuccio in testa. Ha usato un attrezzo da officina meccanica per forzare l’ingresso e una volta dentro ha cominciato a cercare qualcosa da portarsi via, buttando tutto all’aria. Cassetti, scrivanie, sedie. Oltre alle due macchinette del caffè ha spaccato due cassettiere che si trovavano alla reception».

A tu per tu col ladro
Il problema è che, in quel momento, una squadra di volontari stava cercando di riposarsi al piano superiore dopo essere rientrati un’ora prima da un servizio. E quando hanno sentito rumori, uno di loro è uscito dalla stanza dove si trovavano. «Pensava si trattasse di un collega – dice ancora il presidente della Pubblica assistenza. Gli ha chiesto cosa stesse facendo. E lui ha risposto che aveva fatto un errore. Ed è scappato con il computer che, tra l’altro, è un vecchio modello che usiamo per la formazione. Attraverso il giornale gli chiedo che può farcelo riavere in qualche modo, perché dovremmo riconfigurarne un altro con un notevole disagio organizzativo». I responsabili dell’associazione hanno presentato denuncia ai carabinieri e attendono di capire se ci saranno sviluppi nella ricerca del ladro da parte dei militari dell’Arma. Nel frattempo restano sbigottiti per quando accaduto. «Tutta Fucecchio sa che da noi c’è sempre qualcuno, anche di notte – sottolinea il presidente Luigi Checchi –. Fare un raid del genere è davvero assurdo».

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