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A Capo Nord in bici, il sogno di Filippo è diventato realtà

Paolo Falconi
A Capo Nord in bici, il sogno di Filippo è diventato realtà

Partito da Fornacette, ha percorso 5.500 chilometri. Ci è arrivato con tappe giornaliere di 120-130 km, tutte in solitaria e con la sola compagnia di uno zaino, una tenda in cui dormire la notte, un fornellino con cui scaldare qualche vivanda. «Beh mi sono portato dietro anche un po’ di Nutella. E un abito non da ciclista per ricambiarmi alla sera».

14 agosto 2022
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CALCINAIA. Freddo e vento forte. Ma ieri ha toccato la meta: Capo Nord. Da casa sua, a Fornacette, a lì poco meno 5.500 chilometri. Tutti pedalando.

Filippo Terreni, 27 anni, vive appunto a Fornacette, ma dal 20 giugno si può tranquillamente definire cittadino del mondo. Quel giorno, infatti è montato in sella alla sua bici sportiva, equipaggiato dello stretto necessario, e dopo i saluti del sindaco di Calcinaia Cristiano Alderigi e dell'assessore allo Sport Giulio Doveri ha iniziato a pedalare per il suo viaggio, che è anche un sogno, verso Capo Nord.

È passato dall’Austria, dopo aver fatto tappa a Grado in Friuli Venezia Giulia, ma dopo un giro largo passando dalla Liguria, dal Piemonte e dal Veneto... quindi Austria, Repubblica Ceca, Germania, Danimarca, Svezia, Finlandia, Norvegia. In quasi ogni Pese ha voluto toccare la capitale. «In Austria ho conosciuto uno svedese, che quando sono arrivato a Stoccolma mi ha voluto ospitare casa sua. Ora siamo amici». Di incontri ce ne sono stati tanti e «non pensavo che potesse accadere. Mi hanno risollevato il morale».

E questa idea com’è saltata in mente? «Diciamo che tutto è iniziato 5 o 6 anni fa. Smisi di giocare a pallone e grazie al babbo sono salito in bici. È scoppiata la passione. Ho capito che in bici si poteva fare molte di quelle cose che in macchina non si può. Prima di Capo Nord ho girato la Sicilia, poi la Sardegna. Mi sono fatto la gamba, come si dice...».

Ieri è arrivato alla meta. Da sempre termine del viaggio on the road per eccellenza di scommesse e di sogni, Capo Nord si trova nella Lapponia norvegese, ed è considerato il punto più a nord d'Europa.

Lui ci è arrivato con tappe giornaliere di 120-130 km, tutte in solitaria e con la sola compagnia di uno zaino, una tenda in cui dormire la notte, un fornellino con cui scaldare qualche vivanda. «Beh mi sono portato dietro anche un po’ di Nutella. E un abito non da ciclista per ricambiarmi alla sera».

Il resto è “solo” avventura. E tanta strada macinata. «Anche tre forature, ma il mio kit mi ha aiutato a proseguire subito», dice Filippo.

«Ma sono felice, perché tutto sommato per ora non ho avuto particolari intoppi. Certo, qui fa già freddo (ci abbiamo parlato ieri poco dopo le 16 ndr) siamo a 7 gradi e piove. Però il paesaggio è un qualcosa di unico». Colorati villaggi di pescatori, sparsi in questo panorama aspro. Skarsvåg è il villaggio di pescatori più settentrionale al mondo.

Dopo aver riposato un po’ i muscoli, FilippoTerreni tornerà in Italia non in bici ma con un volo da vicino Rovaniemi: sì, il paese di Babbo Natrale, le sue slitte e renne.

Ad attenderlo a Fornacette, la famiglia, la Polisportiva Nevilio Casarosa che ha supportato il viaggio di cui lo stesso Filippo ha parlato sui social.


 

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