Raffaele Marianella, il funerale dell’autista del bus dei tifosi del Pistoia basket ucciso dagli ultras Rieti – Il vescovo: «Andate a trovarli in carcere»
A Roma l’ultimo saluto al 65enne ucciso il 19 ottobre nell’agguato ad opera di alcuni tifosi della Sebastiani: abitava a Firenze
Una folla commossa ha riempito, dentro e fuori, la chiesa di San Sebastiano a Cesano, in provincia di Roma, per dare l’ultimo saluto a Raffaele Marianella, il 65enne autista del pullman del Pistoia Basket ucciso durante l’assalto degli ultras della Sebastiani Rieti lo scorso 19 ottobre. Originario di Cesano ma da anni residente a Firenze, Marianella sognava di tornare nel suo quartiere d’infanzia dopo la pensione, insieme alla compagna. Proprio lei, seduta nel primo banco accanto ai figli dell’uomo, ha assistito in lacrime alla cerimonia. All’ingresso del feretro, la chiesa si è riempita delle note di “I migliori anni della nostra vita” di Renato Zero, il suo artista preferito.
L’omelia del vescovo: «Serve una riflessione nel mondo del tifo»
Durante la messa, monsignor Vito Piccinonna, vescovo di Rieti, ha invitato il mondo dello sport a un profondo momento di autocritica. «Devono nascere gesti di controtendenza – ha detto – dobbiamo purificare i nostri pensieri e le nostre azioni». Un messaggio non solo di dolore, ma anche di perdono. Il prelato ha richiamato le parole simboliche che, ha detto, «Raffaele ci sta rivolgendo: andate a trovare quei ragazzi in carcere. Non basta che il male sia punito, serve molto di più. Spegniamo i social e ascoltiamo questo invito nel cuore». Un riferimento chiaro ai tre giovani arrestati per l’omicidio: Manuel Fortuna, Kevin Pellecchia e Alessandro Barberini.
Il cordoglio del basket e il lutto cittadino
Alla cerimonia erano presenti numerosi colleghi e rappresentanti del mondo sportivo, tra cui Andrea Di Nino, direttore generale del Pistoia Basket, che ha voluto esprimere il dolore e la vicinanza di tutta la società. In segno di rispetto, il Comune di Rieti ha proclamato una giornata di lutto cittadino con un minuto di silenzio in tutti gli eventi pubblici. Il Ministero dell’Interno, su decisione del ministro Matteo Piantedosi, ha inoltre disposto il divieto di trasferta per entrambe le tifoserie, una misura volta a evitare nuove tensioni.
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