Pisa, mercato invernale a saldo zero: la mossa del club per sbloccare le restrizioni
L’analisi dei bilanci aggiornati al 30 settembre ha promosso 18 società, tutte in linea con il parametro che misura il rapporto tra costo del lavoro allargato e ricavi, fissato a 0,8. Due club, però, non rientrano nei limiti: l’altra è il Napoli
Scattano restrizioni per il mercato invernale del Pisa. E non è una buona notizia per i nerazzurri, in piena lotta salvezza in Serie A e con la necessità di migliorare la rosa per tentare di scalare la classifica e togliersi dalla zona retrocessione. Ma forse il club del patron Knaster può evitare in extremis la restrizione. Andiamo con ordine e facciamo chiarezza. La prima verifica ufficiale della nuova Authority che monitora la salute economica dei club professionistici – l’organismo che ha preso il posto della Covisoc, guidato dal professor Atelli — porta notizie contrastanti per la Serie A. L’analisi dei bilanci aggiornati al 30 settembre ha promosso 18 società, tutte in linea con il parametro che misura il rapporto tra costo del lavoro allargato e ricavi, fissato a 0,8. Due club, però, non rientrano nei limiti: Napoli e Pisa. Per loro scatterà un regime di controllo più stringente.
Cosa significa l’indice oltre soglia
Il Pisa è una delle due squadre della massima serie ad aver superato il valore massimo consentito dall’indicatore. Una situazione che non comporta un blocco totale del mercato, ma introduce vincoli pesanti: il club nerazzurro dovrà operare con il principio del “saldo zero”, ovvero ogni nuovo acquisto potrà essere effettuato solo a fronte di una cessione di pari valore economico. Un meccanismo che complica la programmazione, soprattutto in vista della sessione estiva, quando i parametri diventeranno ancora più severi.
Le società promosse e il caso Lazio
Nel frattempo, tra i club che hanno superato la verifica senza problemi c’è anche la Lazio. Dopo le limitazioni imposte nella scorsa estate, i biancocelesti tornano a operare liberamente sul mercato: l’indice registrato, pari a 0,7, è tra i più virtuosi della Serie A. Semaforo verde anche per il Como, che ha riportato i conti in equilibrio grazie a un aumento di capitale.
Le nuove regole in arrivo: soglia più bassa dal 2025/26
Il quadro normativo è destinato a irrigidirsi ulteriormente. Dal 31 marzo, con invio dei documenti alla Figc entro il 30 maggio, la soglia per la stagione 2025/26 scenderà allo 0,7, in linea con i criteri UEFA. Chi non rispetterà il parametro rischierà, da luglio, un vero e proprio blocco del mercato. Le norme federali prevedono comunque alcune vie d’uscita: i club potranno chiedere la revoca del regime restrittivo dimostrando di aver riequilibrato i conti. Inoltre, per favorire gli investimenti sui giovani italiani, le spese per l’acquisto di calciatori Under 23 italiani non verranno conteggiate nel costo del lavoro.
Come può salvarsi il Pisa
Per il Pisa, la priorità sarà riportare l’indice sotto la soglia. La società potrà intervenire con operazioni mirate o con un supporto diretto della proprietà, ma nel frattempo dovrà muoversi con grande cautela. Attenzione, però. Perché da quanto trapela il Pisa non opererà soltanto a saldo zero. Le neopromosse risultano spesso penalizzate perché – nel conteggio complessivo dell’anno – 9 mesi equivalgono ai costi e ai ricavi del campionato di Serie B e tre mesi ai costi e ricavi di Serie A. Per pareggiare l’indicatore del costo del lavoro allargato c’è la possibilità di poter fare, entro il 31 dicembre, un aumento di capitale o un versamento soci. Il Pisa punterà su quest’ultimo. Anche perché non è un mistero che il club voglia investire sul centro sportivo che sorgerà in Gagno. Quindi il mercato potrebbe non essere a saldo zero e molto probabilmente il Pisa comprerà, tenendo sempre un occhio al bilancio, prima di vendere.
