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Pisa promosso, quanto vale la Serie A? Le voci che contano e la cifra… da capogiro

di David Biuzzi

	La festa dei tifosi nerazzurri per la promozione del Pisa in Serie A (foto Stick)
La festa dei tifosi nerazzurri per la promozione del Pisa in Serie A (foto Stick)

Un calcolo preciso è impossibile ma si parla comunque di decine di milioni

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PISA. Forse non è più il campionato più bello del mondo, e gli ultimi due tornei iridati senza l’azzurro dell’Italia in qualche modo lo certificano, ma certo la Serie A è sempre la Serie A. Ha un fascino unico, impareggiabile, ma anche un valore economico consistente.

Già, ma quanto? Un calcolo preciso è impossibile ma si parla comunque di decine di milioni, una barca di soldi. Il conto che va fatto riguarda innanzitutto la ripartizione dei proventi dai diritti tv, effettuata sulla base di criteri precisi e che prevede una distribuzione delle risorse provenienti dalla commercializzazione delle partite in questo modo: 50% in parti uguali tra tutti i club; 28% in base ai risultati sportivi (11,2% legato alla classifica dell’ultimo campionato, 2,8% legato ai punti nell’ultimo campionato, 9,33% legato agli ultimi 5 campionati precedenti all’ultimo e 4,67% legato ai risultati storici); 22% in base al radicamento sociale (di cui l’1,1% legato al minutaggio dei giovani, il 12,54% legato agli spettatori allo stadio e l’8,36% legato all’audience tv).

Il 50% della quota “fissa” e che, con qualche variazione, dovrebbe aggirarsi attorno ai 536 milioni di euro: considerando i dati ufficiali della stagione 2023/24 (e in attesa di quelli ufficiali della stagione in corso), ognuna delle 20 squadre di A ha incassato 26,8 milioni di euro solo dalla parte uguale dei diritti televisivi. Considerando poi tutte le voci (anche il restante 50% di quota “variabile”), il club che ha guadagnato meno in assoluto nel 2023/24, il Frosinone, si è comunque assicurato 31,3 milioni. Motivo per cui si può stimare che il Pisa, con il tanto atteso ritorno in Serie A, possa comunque essere sicuro di avere incassato circa 30 milioni di euro.

Un bottino che potrebbe finanziare buona parte del mercato e anche la gestione visto che anche il monte ingaggi, al piano superiore, è fatalmente destinato a salire. Al gruzzolo di circa 30 milioni, poi, andranno aggiunte altre entrate. Il botteghino allo stadio ormai non è più una delle voci che fanno la differenza, ma certo il pienone fisso all’Arena è praticamente assicurato e le trasferte in stadi come San Siro, l’Olimpico o il Maradona a garantiscono quote cospicue. In più c’è tutta la partita degli sponsor, aspetto su cui il Pisa lavora bene da anni: associare il proprio nome alle Serie A ovviamente costerà di più. Trenta milioni, insomma, non sono certo noccioline, ma il totale sarà ancora più goloso…

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