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Polizia

Pisa, arrestato per una serie di rapine alle anziane: sarebbe l’uomo della Clio nera

di Lorenzo Carducci
Pisa, arrestato per una serie di rapine alle anziane: sarebbe l’uomo della Clio nera

Gli vengono contestati sei episodi con l’uso di spranghe e manganelli

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PISA. E’ stato arrestato dalla polizia il presunto rapinatore della Clio nera, che nelle settimane scorse ha seminato il terrore soprattutto a Pisa, nella zona Pratale-don Bosco. Si tratta di un 27enne italiano residente a San Giuliano Terme, che svolge attività di artigiano, con precedenti legati alla detenzione di sostanza stupefacenti e alla guida sotto effetto di droga. E’ accusato di sei rapine, tutto a danno di donne anziane, utilizzando manganelli e spranghe e, spesso, raggranellando un bottino di pochi spiccioli. I colpi contestati sono avvenuti tra Pisa, San Giuliano e Cascina. 

Il giovane uomo è stato identificato grazie alle testimonianze e alle videocamere degli esercizi commerciali. Decisivo il dettaglio dell’auto che, una volta rintracciata, è stata costantemente pedinata. Gli inquirenti sono al lavoro per capire se ci sono eventuali complici. All’indagato sono contestati gravi reati quali rapina aggravata, lesioni personali aggravate e resistenza a pubblico ufficiale, commessi in un breve lasso temporale, dal 15 settembre al 1° novembre di quest’anno e, in alcuni casi, nello stesso giorno.

Elementi in comune
Gli episodi criminosi sono caratterizzati da un identico modus operandi. In primis la selezione accurata delle vittime, tutte donne, accuratamente selezionate nei vari giri perlustrativi sul territorio pisano. Alcune sono anziane e pertanto incapaci di opporre resistenza, altre vengono aggredite in circostanze di tempo e di luogo (di notte e in zone poco frequentate) tali da rendere poco probabile l’intervento difensivo di terzi. Altri elementi in comune sono la brutalità delle aggressioni che hanno cagionato alle vittime violenze fisiche (con prognosi fino a 30 giorni) e psichiche, l’utilizzo della sua autovettura Renault Clio nera, l’agire il più delle volte in modo solitario, anche se in alcune circostanze non è escluso l’indagato si sia avvalso di complici ancora in via di identificazione. 

Nell’ordinanza di custodia cautelare emessa lo scorso 14 novembre ed eseguita il 18 novembre il gip ha riconosciuto che le condotte denotano una spiccata personalità criminale, organizzata e strutturata nella commissione di delitti contro la persona e il patrimonio. Una personalità indifferente alla possibilità di arrecare sofferenze fisiche e psicologiche alle vittime, e perciò certamente tale da rendere assai probabile la reiterazione dei reati. 

Rapine e indagini

Le indagini sono state coordinate dal sostituto procuratore Sisto Restuccia e sono state condotte in stretta sinergia tra le volanti e la squadra mobile della Questura di Pisa, guidata da Antonio Scialdone. Le attività hanno avuto origine lo scorso 15 settembre, quando una 55enne veniva raggiunta dall’indagato in auto mentre si recava a piedi al supermercato lungo via Lorenzo il Magnifico. L’indagato le intimava di darle la borsa e dopo la percuoteva con un manganello estensibile e le strappava la borsa. La donna veniva refertata con una prognosi iniziale di 30 giorni e riportava una lesione dell’osso cranico frontale.

In tali circostanze gli operatori delle volanti, analizzando le telecamere cittadine riuscivano a identificare una Renault Clio coinvolta nei fatti, acquisendone la targa che risultava proprio intestata all’indagato. Da quel momento è partita una difficilissima attività su due fronti degli investigatori della squadra mobile: da un lato un complesso servizio di pedinamento e sorveglianza fisica, molto difficoltoso a causa delle abitudini irregolari del soggetto e della sua guida spericolata, d’altro lato è stata avviata un’analisi degli episodi che nel tempo si sono succeduti.

Tra l’altro, le rapine successive sono avvenute in un ampio lasso temporale e sempre in orari e luoghi diversi tali da rendere molto difficoltoso un intervento in flagranza. A quanto ricostruito dagli investigatori, il 17 settembre l’indagato commetteva due rapine nel comune di Cascina (rispettivamente in via Piastroni ed in via Musigliano) ai danni di una 91 enne che veniva minacciata con un bastone allo scopo di portare via la borsa termica e ai danni di una 76enne che, nell’atto di strapparle la borsa,
veniva trascinata per un tratto lungo l’asfalto. La seconda donna riportava lesioni giudicate guaribili in 5 giorni. Ma al 27enne sono contestate anche gli episodi del 12 ottobre, quando alle 11.40 in via di Pratale a Pisa si sarebbe impossessato della borsa di una 82enne ipovedente urlando “mi dia la borsa o l’ammazzo” ove, rubandole, oltre agli effetti personali, 100 euro in contanti e un cellulare per ipovedenti.

In questo ultimo episodio il personale delle volanti riusciva, sentendo un testimone oculare, a individuare l’autore riconosciuto in fotografia. Ma soltanto il 21 ottobre avvenivano fatti decisivi ai fini delle indagini. Infatti, l’indagato, in via Belli, avvicinava con l’auto una 63enne e le intimava di darle una borsa, dopo ciò la spingeva con forza contro un’auto allo scopo di strappare una borsa di pregio, dentro c’erano delle sigarette e 40 euro. Dopo poche ore, venivano infatti trovati dai poliziotti della squadra mobile i documenti della vittima nei pressi di un tabacchi videosorvegliato ove gli operatori potevano acquisire le effigi dell’uomo che, consumato il suo gesto scellerato, gettava i documenti a terra e comprava dei pacchetti di sigarette.

La stretta

Maggiormente decisivo è stato l’ultimo episodio della serie criminale, avvenuto nella tarda sera del 1° novembre sempre in via Belli a Pisa ai danni di una 50enne. L’indagato bloccava la donna sulla pubblica via intimandole “prima dammi la borsa” e di seguito la strattonava facendola sbattere contro una autovettura parcheggiata, rubando una borsa di pregio contenente 40 euro in contanti e un cellulare, causando un trauma cranico e del volto con lesioni giudicate guaribili in 7 giorni. Tale episodio avveniva a poca distanza da due pattuglie della squadra mobile che non
giungevano in tempo per interrompere la rapina, ma riuscivano a dividersi: una pattuglia soccorreva la donna ed un’altra si poneva all’inseguimento. Inseguimento purtroppo terminato in via Cattaneo quando il soggetto, sempre a bordo della sua Clio, attuava una spericolata manovra in retromarcia e contromano, riuscendo a far perdere le sue tracce in via Fiorentina (da qui la contestazione della resistenza a pubblico ufficiale).

L’ordinanza e il sequestro

Raccolti tutti gli elementi indiziari in stretta sinergia tra gli investigatori della squadra mobile e il sostituto procuratore, la Procura della Repubblica chiedeva e otteneva al gip il provvedimento eseguito lo scorso 18 novembre. Durante l’esecuzione della misura cautelare, veniva inoltre eseguita una perquisizione domiciliare e personale che permetteva di aggravare ulteriormente il già grave quadro indiziario. Sequestrati i bastoni e i manganelli usati dall’arrestato, nonché i vestiti usati durante le rapine, come anche lo stesso identico ombrello visto durante l’acquisto le sigarette dopo la rapina del 21 ottobre scorso.

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