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Ospedale di Pisa (Aoup), migliorano i servizi ma aumentano gli abbandoni al pronto soccorso: l’indagine della Scuola Sant’Anna

di Luca Cinotti

	L'ingresso si una delle aree dell'ospedale Cisanello di Pisa
L'ingresso si una delle aree dell'ospedale Cisanello di Pisa

Il report del Mes riferito al 2024 evidenzia problemi anche sui costi. Tra le eccellenze i tempi di attesa per le prestazioni ambulatoriali e la performance dei trattamenti oncologici

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PISA. Anche le aziende ospedaliere ricevono la pagella: quella, sotto forma di “bersaglio” preparata dal laboratorio Management e sanità della Scuola Sant’Anna, che tramite una serie di indicatori traccia un profilo della qualità del servizio offerto ai cittadini. Per quanto riguarda l’Aoup, sono due i talloni di Achille che si confermano anche per l’edizione 2025 (relativa al 2024) del rapporto: la percentuale dell’abbandono del pronto soccorso e l’equilibrio economico.

Visione d’insieme

Complessivamente, tuttavia, il risultato conseguito dall’Aoup è lusinghiero. Il rapporto del Sant’Anna prende in considerazione il 68 per cento ha una performance ottima o buona (cioè ricade in una delle due fasce colorate di verdi), mentre solo il 7,6% ce l’ha pessima (in zona rossa). Ciò comporta una concentrazione degli indicatori verso il centro del bersaglio, a mostrare un miglioramento rispetto al 2023. A livello regione, il quadro generale della Toscana vede circa il 71% dei quasi 200 indicatori monitorati che risultano in miglioramento o stabili rispetto al 2023.

Cosa non funziona

Il “rosso” che colpisce di più non è, purtroppo, una sorpresa: perché già lo scorso anno l’indicatore degli abbandoni del pronto soccorso si trovava nella fascia più bassa della valutazione. In cifre, c’è un 7,65 per cento di assistiti che lo scorso anno ha lascito il pronto soccorso anzitempo. Per la precisione, l’indicatore contabilizza gli abbandoni spontanei, senza avvisare il personale, che avvengono dopo l’accettazione e prima o di essere visitati dal medico o dopo la visita ma prima di aver terminato il percorso di assistenza. In valore assoluto si tratta di 6.928 pazienti su un totale di 90.624. Il dato è il più alto in regione in peggioramento: nel 2023 la percentuale si era fermata al 5,67 per cento. È chiaro che si tratta di una spia – l’ennesimo – di un problema ben conosciuto a tutti i cittadini: le difficoltà del pronto soccorso a farsi carico delle richieste. Una questione che viene da lontano e che si intreccia ad altre, come la carenza di personale e la mancanza di un “filtro” sul territorio che eviti l’arrivo all’ospedale di casi che potrebbero essere trattati altrove.

Anche la seconda voce negativa, quella dell’equilibrio economico finanziario, era negativa già lo scorso anno. E anche in questo caso - come per gli abbandoni del pronto soccorso – il dato è in peggioramento. In particolare è critico l’indicatore relativo all’equilibrio economico generale, stabilito dal rapporto tra il risultato d’esercizio e il valore delle produzione: si tratta del -4,17% (negativo, perché negativo è il risultato di bilancio). Va meglio però per quanto concerne il rispetto dell’equilibrio sanitario, cioè quello che riguarda l’attività tipica dell’Aoup: da questo punto di vista siamo addirittura in terreno positivo.

I miglioramenti

Ci sono anche delle voci che fanno registrare un progresso rispetto al risultato dell’anno precedente. Fra quelli più critici nel corso del 2023 segnaliamo l’indicatore della salute mentale, che era in fascia arancione e che ora è salito in quella colorata di giallo.

C’è addirittura un salto dall’arancione al verde chiaro per la voce relativa alle ore di assenze fatte segnare dal personale dell’Aoup: si scende dal 14% all’11%. Una voce ritenuta particolarmente importante da parte della dirigenza dell’azienda, visto che riflette la presenza di un buon clima all’interno dell’ospedale.

Le eccellenze

Non mancano (e anzi, sono prevalenti), le note positive nello studio del Sant’Anna. Una voce che si trova vicinissima al centro del bersaglio (la miglior prestazione possibile) è quella dei tempi di attesa per le prestazioni ambulatoriali, dove l’Aoup è terza in Toscana dopo strutture molto particolari, come la Monasterio e il Meyer. Sfiorano l’eccellenza anche il percorso dell’emergenza-urgenza, la performance dei trattamenti oncologici e l’appropriatezza dei trattamenti sia medici che chirurgici. Nel percorso materno-infantile, a fronte di un lieve peggioramento della percentuale di parti cesarei primari (migliora invece la percentuale dei parti cesarei “depurati”, cioè di donne al primo parto, con una gravidanza a termine e non gemellare, bambino in posizione corretta) continua la diminuzione del ricorso alla pratica dell’episiotomia.
 

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