Pisa, il “maniaco della siringa” arrestato per violenza sessuale
L’uomo, 50 anni, residente a Volterra, si trova ai domiciliari. Era già stato condannato per aver ucciso una donna nel 2009 ed è tornato in libertà nel 2022
VOLTERRA. Arresti domiciliari per il “maniaco della siringa”. L’uomo, 50 anni, residente a Volterra, accusato di aver punto con la siringa due giovani donne il 18 e 19 gennaio 2025 mentre si trovavano per strada a Pisa (la prima sul cavalcavia di San Giusto e l'altra sul viale Bonaini, ndr), era stato individuato e fermato dalla polizia pochi giorni dopo. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Pisa, hanno permesso di ricollegare gli eventi segnalati a un precedente analogo avvenuto il 14 settembre dello scorso anno in Lungarno Buozzi, quando una trentenne era stata punta con una siringa mentre passeggiava.
L’accusa e le perquisizioni
Se in un primo momento l’accusa nei suoi confronti era quella di lesioni, dopo gli approfondimenti d’indagine effettuati dagli inquirenti il quadro è cambiato: dovrà rispondere di violenza sessuale. Il giudice per le indagini preliminari ha previsto gli arresti domiciliari nella sua casa a Volterra. Durante le perquisizioni effettuate nell’abitazione dell’uomo sono stati sequestrati un ago da siringa, trovato nascosto sotto al letto, e degli abiti indossati durante le aggressioni. Inoltre, dall’analisi dei dispositivi informatici, è emerso che l’uomo fotografava le parti posteriori di giovani passanti in giro per il centro della città. In più l’indagato aveva in più occasioni cercato informazioni sul web, anche contattando sconosciuti sui social network, sul modo di eseguire punture con modalità non dolorose. Gli inquirenti hanno trovato numerosissimo materiale pornografico riconducibile al genere “spanking” e “needle spiking”, rappresentante giovani donne sculacciate o sottoposte a punture di ago nelle natiche.
La condanna per omicidio
Il 50enne è già stato condannato a 16 anni per aver ucciso una donna nel 2009 ed è tornato in libertà nel 2022. Gli episodi di “Needle Spiking” (con questo termine viene indicato il fenomeno della puntura d’ago a sorpresa) avevano creato un forte allarme a Pisa ed era nato un gruppo WhatsApp con oltre mille persone che si scambiavano informazioni e identikit, sospetti e testimonianze sul “maniaco delle siringhe”.