Piombino, addio al dottor Francesco Pappalardo sempre a fianco degli operai
In Acciaieria lo ricordano nella ricerca di pratiche operative adatte sin dal tempo della lavorazione per produrre gli acciai al piombo fine anni Settanta
PIOMBINO. Più che medico del lavoro, da sempre per e a fianco degli operai. Lutto in città per l’improvvisa scomparsa di Francesco Pappalardo, 77 anni. Nato a Catania, laurea in medicina a Roma “La Sapienza” e iscrizione nell’albo dal 1973. Specializzazione in medicina del lavoro nel 1976 a Padova, in tisiologia e malattie apparato respiratorio nel 1978 a Roma “La Sapienza”.
Poi l’arrivo a Piombino. In Acciaieria lo ricordano nella ricerca di pratiche operative adatte sin dal tempo della lavorazione per produrre gli acciai al piombo fine anni Settanta. «Cosa fossero gli Ipa lo sapevano in pochi – ricorda l’Associazione nazionale Ruggero Toffolutti contro le morti sul lavoro – . Quando la presenza dei famigerati, cancerogeni, idrocarburi policiclici aromatici fu rilevata in percentuali abnormi nelle urine dei lavoratori della cokeria, all’epoca Lucchini, Francesco Pappalardo, dirigente del servizio di prevenzione e di medicina del lavoro Asl, non tacque. Andò avanti con il suo staff finché glielo permisero. Lo ringraziamo anche per questo. E per le volte innumerevoli che si è battuto, con competenza e passione smisurate, per la salute, la sicurezza e la dignità di chi lavora. Dimostrando quanto i muri non bastino a separare fabbriche e città per inquinamento e tutela della salute».
«È morto un altro caro amico e compagno, Francesco Pappalardo – fa eco Coordinamento Art.1- Camping CIG–. Ti volevamo tanto bene, una colonna per tutti, non si poteva non rimanere a bocca aperta quando ci spiegavi le dinamiche e analizzavi i problemi di questo territorio. Siamo addolorati, ma riusciamo sempre a sentire la tua voce chiara e potente che ci porteremo sempre nel cuore». «Se n’è andato il compagno Pappalardo – scrive Alessandro Favilli, Rifondazione – , medico, dirigente apicale del lavoro e sicurezza all’Usl di Piombino, scopritore degli Ipa, emarginato dai Ds per la sua difesa dei lavoratori sfruttati ed inquinati e della cittadinanza tutta». «Colpito dalla sua scomparsa – aggiunge l’avvocato Fabrizio Callaioli – il nostro un rapporto affettivo oltre la militanza. Mio “braccio destro” in tante battaglia per la sicurezza sul lavoro». Cordoglio condiviso da Maurizio Canovaro: «L’ho conosciuto nel 1989, vincendo il concorso per chimico alla medicina del lavoro. Lui ne era il direttore e fu proprio per la visione che aveva della multidisciplinarietà della materia che entrai nel servizio, dove già convivevano medici, ingegneri, biologi e tecnici della prevenzione. Rimasi conquistato – dice – dalle sue competenze professionali unite alla capacità di dirigere il lavoro degli operatori e l’autorevolezza senza discussione. Col privilegio di averlo avuto come maestro nei cinque anni da suo collaboratore, e tuttora mi capita spesso, nelle difficoltà del lavoro, di chiedermi “cosa avrebbe fatto Francesco in questa situazione? ” . Alla moglie Rita, per tanti anni uno dei pilastri della medicina del lavoro, e a i figli le più sentite condoglianze».
Per un ultimo saluto a Pappalardo è possibile andare alla camera mortaria di Villamarina fino alle 16 di oggi (poi con la Pubblica assistenza a Livorno per la cremazione) .