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Montecatini, lavori a metà col Superbonus: ditta condannata – Il cantiere mai completato e il risarcimento

di Luca Signorini

	Superbonus, a Montecatini una ditta è stata condannata per inadempienze contrattuali
Superbonus, a Montecatini una ditta è stata condannata per inadempienze contrattuali

Il caso di un’abitazione in città con i lavori mai portati a termine. L’azienda dovrà risarcire

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MONTECATINI. Una sentenza simbolo in merito a uno degli argomenti più controversi degli ultimi anni: l’agevolazione fiscale del Superbonus 110%, misura condivisibile per far ripartire il comparto edilizio nel post Covid e per migliorare da un punto di vista di prestazioni e mettere in sicurezza gli immobili, ma ostacolata da più parti e dalla burocrazia, lasciando falle e contenziosi, diversi dei quali ancora pendenti.

Una recente pronuncia del Tribunale di Pistoia ha condannato un’azienda titolare di un contratto di appalto firmato nel 2022 per ristrutturare un’abitazione in città, considerandola inadempiente dagli obblighi assunti e dichiarando la risoluzione del contratto in essere, in modo che i proprietari dell’edificio possano proseguire i lavori e completare l’intervento edilizio lasciato a metà incaricando una nuova impresa affidandogli in cantiere.

Inoltre, per il giudice monocratico la ditta (che non si è costituita in giudizio) dovrà restituire una cifra di oltre 113mila euro ai privati, che corrisponde in gran parte ai crediti d’imposta ceduti dal committente (che ammontano a 107mila). Fissata anche una somma di 36.750 euro a titolo di risarcimento per i danni patrimoniali subiti. Oltre al pagamento delle spese del procedimento e del giudizio (altri 10mila e rotti euro complessivi) a carico sempre dell’impresa condannata in contumacia.

I proprietari costretti a finire nelle aule del Tribunale per far valere i propri diritti, sono stati seguiti nel contenzioso dallo studio degli avvocati Greta Incrocci, Sara Mariani ed Edoardo Serni, con uffici in via Mezzomiglio, tra Montecatini e Pieve a Nievole.

«Già nel mese di gennaio lo studio aveva ottenuto dal Tribunale un sequestro conservativo a tutela del credito, successivamente confermato in sede di merito, a riprova della fondatezza delle pretese fatte valere», specifica l’avvocato Greta Incrocci.

Per il legale, «riteniamo che la decisione rappresenti un significativo precedente in materia di contese legate agli interventi edilizi agevolati dal Superbonus 110%, confermando la tutela dei committenti nei casi di inadempimento delle imprese appaltatrici».

Secondo il giudice del Tribunale di Pistoia l’azienda condannata non ha realizzato alcune opere e altre non le ha effettuate a regola d’arte nonostante fossero indicate nel regolare contratto d’appalto e nei documenti di dettaglio allegati (e mai contestati). E dunque viene riconosciuto “il carattere di gravità dell’inadempimento, aggravato dalla mediocre situazione patrimoniale risultante dall’ultimo bilancio depositato”, si legge nella sentenza.

Inoltre è considerato reale anche il danno patrimoniale patito dal proprietario dell’abitazione oggetto dell’intervento edilizio, “consistente sia dagli esborsi già effettuati, sia dagli esborsi da effettuare per completare le opere mancanti e rimediare a quelle difettose (viene portato come prova un preventivo di un’altra impresa edile, che quantifica i lavori da fare in quasi 37mila euro più Iva, ndr)”.

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