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Montecatini, il Tettuccio riapre ma senza parco dopo il crollo del platano al loggiato

di Luca Signorini
Montecatini, il Tettuccio riapre ma senza parco dopo il crollo del platano al loggiato

Convocata la Commissione partecipate: invitato anche il presidente Giani Fanucci: «Se lo stabilimento chiude, a rischio il riconoscimento Unesco»

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MONTECATINI. Cosa resterà del Tettuccio (e della città). Già i calcinacci venuti giù dai soffitti affrescati che hanno costretto a installare le reti di protezione pure alla Cupola della Musica per evitare altri crolli. Ora quel platano stramazzato al suolo in una notte ventosa (ieri mattina era ancora lì, adagiato sul vialetto in ghiaia come giaciglio) e lo stabilimento simbolo, cuore del riconoscimento Unesco ottenuto grazie al patrimonio termale, rimasto chiuso domenica e ieri per motivi di sicurezza come anticipato dal Tirreno (alla cancellata principale affisso il cartello di avviso in italiano e inglese). Oggi, a quanto pare, la riapertura a mezzo servizio, cioè senza la disponibilità del grande parco che si vede pure dalla funicolare, resterà off limits per tutti fino a data da destinarsi.

«Divieto di accesso»

«Domani mattina (oggi, ndr) riaprirà il Tettuccio con divieto d’accesso al parco. Sono in corso valutazioni sulla situazione degli alberi del parco in modo da garantirne la sicurezza». A comunicarlo nella giornata di ieri è stato l’amministratore unico della società Terme spa, Luca Quercioli, che con questa mossa garantisce perlomeno l’attività della cura idropinica nell’unico stabilimento termale rimasto attivo, se si escludono le Redi che fanno storia a se. Anche perché dentro il Tettuccio ci sono delle attività che in qualche modo devono andare avanti: i negozi, il Caffè Storico, la gestione degli accessi affidata alla Croce Rossa, che ha un contratto fino al 2026 inoltrato. Tutto questo dovrebbe essere garantito ma senza poter utilizzare il grande parco e anche raggiungere lo stabilimento Regina. Troppo alto il rischio di cedimento di altri alberi malandati senza che gli esperti certifichino la stabilità di alcuni e il necessario abbattimento di altri.

Commissione convocata

Intanto il presidente della Commissione società partecipate Edoardo Fanucci ha convocato a stretto giro una riunione dell’organismo, in calendario per lunedì 27 gennaio (ore 14). Si parlerà della chiusura del Tettuccio e della sua agibilità e fruibilità. Saranno ascoltati nell’occasione l’amministratore unico delle Terme Luca Quercioli, il direttore sanitario della Croce Rossa Pasquale Morano e Cinzia Silvestri, rappresentante dell’associazione Angeli del Bello, che ha sede all’interno del complesso termale. «Una Commissione particolarmente importante visto il momento – dice l’ex deputato Fanucci – ci mettiamo a disposizione per un confronto serio e costruttivo sul futuro del Tettuccio. Non possiamo vederlo chiudere, è l’unico e ultimo baluardo del termalismo in città. Serve uno sforzo straordinario per far di tutto per riaprirlo quanto prima. In altre occasioni a seguito di vicende simili, come per le Tamerici e l’Excelsior, sono stati chiusi e mai riaperti. Questo al Tettuccio non deve accadere». Prosegue Fanucci: «Abbiamo invitato a partecipare alla Commissione anche il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e l’assessore Stefano Ciuoffo. Serve uno sforzo collettivo al di là delle divisioni politiche. Anche perché da un punto di vista meramente operativo sarebbe un disastro anche ai fini di quegli elementi che tengono in piedi il concordato in continuità delle Terme spa, verrebbero meno gli elementi costitutivi della tenuta della procedura. Il Tettuccio genera ricavi che sono portanti per il concordato. Chiuderlo sarebbe una cosa folle. Pertanto chiediamo anche a mecenati, sponsor, soggetti esterni di farsi avanti: il veicolo per realizzare impegni sul Tettuccio potrebbe essere quello degli Angeli del Bello, associazione riconosciuta in modo unanime come vitale per lo stabilimento che ha dato una mano sostituendosi anche in attività ordinarie di manutenzione». Conclude Fanucci: «Se chiude il Tettuccio, è a rischio il riconoscimento di patrimonio mondiale dell’umanità, rischieremo di perderlo».

«Ennesima triste notizia»

Per la coalizione di centrodestra, «è passato quasi un anno da quando l'attuale sindaco in campagna elettorale lanciava l'allarme sulle condizioni del nostro simbolo cittadino proponendosi come soluzione a tali problemi; si parlava (dicevano i "competenti") di 200mila euro di lavori per scongiurarne la chiusura; il sindaco promise che fare questi interventi sarebbe stata una priorità appena eletto. Le elezioni poi sono passate, ma degli interventi annunciati nemmeno l'ombra. Anzi dice che le Terme non sono un problema del Comune e sbaglia, perché sono un problema in prima battuta della Regione Toscana ma in parte anche del Comune, sicuramente della nostra città. Intanto il centrosinistra prosegue con la politica degli annunci senza fatti per guadagnare tempo: si annuncia la Dmo, ma tutto è ancora fermo al palo; sul bando per gli immobili delle Terme - che scade tra meno di due mesi - nulla si muove e non è dato ancora conoscere le intenzioni dell'amministrazione; si annunciano giri di vite sulla sicurezza mentre risse, atti vandalici e la criminalità dilagano in città più che nel passato e solo due giorni fa un'anziana signora è stata aggredita in piazza del Popolo. Se vi piace questa Montecatini non votatemi: era forse il caso che venisse preso alla lettera». Prosegue: «Intanto la piscina comunale è chiusa da settembre e ha saltato tutta la stagione invernale grazie alla manifesta incapacità dell'ente di procedere speditamente coi lavori tampone annunciati in partenza per metà novembre. Il sindaco sembra preoccuparsi solo di smontare la struttura amministrativa comunale, con un’azione a testa bassa senza ascoltare le indicazioni che da più parti gli arrivano circa la insensatezza di un atto che nel contesto attuale rischia di lasciare negli uffici solo macerie e inefficienze per i cittadini che avranno tempi di attesa più lunghi. Il re è nudo: la competenza autodichiarata era solo un presuntuoso slogan e la città sta morendo. I soldi ve li abbiamo lasciati, le competenze no; muovetevi a imparare o resterà solo il crescente rimpianto in città per non aver confermato il centrodestra con Baroncini». l


 

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